Assunzioni a marzo: primi (buoni) numeri del Jobs Act
Ansa / Matteo Bazzi
Economia

Assunzioni a marzo: primi (buoni) numeri del Jobs Act

Oltre 92mila assunti in più rispetto al 2014. Ma, più importante: i contratti a tempo indeterminato sono aumentato di 54mila unità

Dal 7 marzo è ufficialmente operativo in Italia il Jobs Act e per questo i dati rilasciati oggi dal ministero del Lavoro sulle attivazioni di nuovi contratti (e cessazioni dei vecchi) erano particolarmente attesi: da questi numeri si può capire, finalmente e per la prima volta, se la riforma del lavoro firmata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti funziona oppure no. Ed ecco la risposta: a marzo le attivazioni di nuovi contratti di lavoro sono state 641.572 mentre i contratti cessati sono stati 549.273 con un saldo positivo di 92.299.

Ma ancora più interessanti sono i dati sui tipi di contratti attivati: 162.498 sono a tempo indeterminato (rispetto ai 108.647 dello stesso mese del 2014); 381.234 sono a tempo determinato (395mila nel 2014); 36.460 sono le collaborazioni e 44.536 sono altre tipologie. Si tratta di numeri positivi, ma probabilmente sono dovuti all’enorme incentivo che il governo ha deciso di concedere alle imprese che assumono a tempo indeterminato: incentivo che può raggiungere i 7mila euro all’anno.

In questo senso forse ancora più significativo è il dato sul numero di contratti a tempo determinato che sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato: si tratta di 40.034 persone che da “precarie” si sono trasformate in assunte e sono quasi il doppio rispetto alle 22.116 dello stesso periodo dell’anno scorso. 

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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