Assegni, libretti e contanti, istruzioni per l’uso
Ufficio Stampa Abi
Economia

Assegni, libretti e contanti, istruzioni per l’uso

Dieci regole da non trasgredire nell’uso degli strumenti di pagamento. Il vademecum dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi)

Per chi usa spesso il bancomat o le credit card sono ormai strumenti di pagamento obsoleti. Eppure gli assegni bancari che circolano ogni anno in Italia sono ancora più di 40milioni, per un controvalore totale di oltre 100 miliardi di euro di transazioni (dati Bankitalia aggiornati all’inizio del 2017). 

Negli ultimi anni, le regole sull’uso degli assegni, ma anche dei libretti di deposito e dei  soldi contanti, hanno subito cambiamenti importanti, soprattutto per prevenire e ostacolare pratiche di riciclaggio. 

Per questo l’Associazione bancaria Italiana (Abi) ha creato un vademecum in 10 punti per usare tutti questi strumenti di pagamento senza trasgredire le regole e senza correre il rischio di subire multe salate. Ecco, di seguito, le 10 cose da sapere secondo l’Abi. 

1 . Il tetto dei 3mila euro

Non è possibile il trasferimento tra privati di denaro contante e di titoli al portatore (ad esempio assegni senza indicazione del beneficiario) per importi complessivamente pari o superiori a 3.000 euro. Per questo tipo di operazioni occorre rivolgersi sempre a un operatore qualificato (cioè a una banca). 

2. Non trasferibili sopra i mille euro 

Gli assegni bancari, circolari o postali di importo pari o superiore a 1.000 euro devono riportare sempre la data, il luogo di emissione e soprattutto la clausola "non trasferibile". Se la dicitura non è presente (per esempio sugli assegni vecchi) bisogna sempre indicarla quando l’importo è superiore a 1.000 euro.

3.  Il format in banca

Va ricordato che le banche oggi consegnano sempre automaticamente alla clientela assegni con la dicitura prestampata di non trasferibilità. 

4. Assegni in forma libera 

E’ possibile utilizzare degli assegni in forma libera, senza clausola di non trasferibilità. In questo caso, però,  occorre che l’importo sia inferiore a 1.000 euro e bisogna presentare una richiesta scritta alla banca. 

5. Il  balzello 

Per ciascun assegno emesso in forma libera senza la dicitura "non trasferibile" è previsto il pagamento da parte di chi lo richiede di un'imposta di bollo di 1,50 euro

6. No all’anonimato 

Non è possibile aprire conti o libretti di risparmio in forma anonima o con una intestazione fittizia ed è vietato il loro utilizzo quando sono stati aperti in uno Stato estero. I libretti di deposito, bancari e postali, devono essere sempre intestati a una o più determinate persone. 

7. Qualche mese  di tempo 

Per chi possiede ancora libretti anonimi c'è tempo fino al il 31 dicembre 2018, per estinguerli ed è vietato il loro trasferimento. 

8. Multe sugli assegni 

Chi non rispetta le regole sull’uso uso dei contanti e degli assegni (come la mancata indicazione della clausola "non trasferibile") rischia una multa tra 3mila e  50mila euro

9.Le sanzioni sui libretti 

Chi trasferisce libretti al portatore rischia invece una sanzione tra 250 a 500 euro. La stessa sanzione si applica nel caso di mancata estinzione dei libretti al portatore esistenti entro il termine del 31 dicembre 2018.

10. Altre ammende salate

Per l'utilizzo, in qualunque forma, di conti o libretti anonimi o con intestazione fittizia la sanzione è in percentuale sull’importo trasferito e varia dal 10 al 40% del saldo.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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