Apple: i profitti delle app
Economia

Apple: i profitti delle app

Quelle gratuite rendono di più. Perché chiedono agli utenti di pagare solo dopo averle scaricate

Quanto si può guadagnare da una app? Moltissimo, e da quelle gratuite ancora di più che da quelle a pagamento. Lo dimostra il nostro grafico della settimana, pubblicato da Business Insider, che spiega come i ricavi di Apple legati alla vendita e alle attività sulle app per iPhone registrati negli Stati Uniti provengano per il 29% da applicazioni a pagamento e per il rimanente 71 da quelle gratuite.

Tutto questo è possibile grazie al sistema IAP, in-app-purchase, cui Apple vincola gli svluppatori che desiderano offrire nuove app agli utenti di iPhone e iPad. Sì, anche gli iPad, perché anche se il grafico della settimana prende in considerazione soltanto il traffico sugli smartphone, i ricavi delle app per iPad sono ancora più significativi. Non solo in America.

Per capire il perché è fondamentale spiegare come funziona il sistema IAP, perché solo così sara possibile intuire le ragioni che hanno trasformato un meccanismo a lungo criticato in una macchina da soldi eccezionale. Non solo negli Stati Uniti, dove gli introiti IAP sono cresciuti del 20% negli ultimi dodici mesi, ma anche in Europa (spicca il caso tedesco, con il 61% di guadagni legati al sistema IAP), e in Asia, con picchi che superano il 90% in Giappone, Cina, Hong Kong e Corea del Sud.

Le app per i supporti Apple si dividono in applicazioni a pagamento e gratuite, e se le prime non sempre adottano il sistema IAP, le seconde non possono evitare di farlo, pena la mancata commercializzazione da parte della casa di Cupertino. Cosa vuol dire? Semplice: le app a pagamento si scaricano e, nella maggior parte dei casi, non servono spese aggiuntive per farle funzionare al massimo delle loro potenzialità. Quelle gratuite, invece, sono apparentemente più economiche, ma ogni volta che l'utente vuole accedere a taluni contenuti, funzionalità o servizi previsti dalla stessa deve pagarli. Facendo così lievitare i profitti per la Mela.

Ecco spiegati i ricavi d'oro delle app gratuite: gli utenti le scaricano più facilmente proprio perché non devono pagare nulla per averle, e in un secondo momento, quando si rendono conto che gli extra da loro offerti sono utili, li acquistano. Distimo, l'azienda che si occupa di controllare i prezzi dei software dell'Apple Store, ha persino calcolato i ricavi medi per download. Scoprendo che per gli iPhone le app a pagamento senza IAP rendono 2,25 dollari, quelle con IAP 2,46 e quelle gratuite 0,93. Molto più elevati o ricavi sugli iPad: di 4,04, 3,72 e 2,26 dollari, rispettivamente.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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