La App che trasforma i selfie in social marketing
Stefania Rosini
Economia

La App che trasforma i selfie in social marketing

Due trentenni italiani hanno inventato "Be Heart of it" che monta gli autoscatti dei fan di artisti e sportivi in poster-mosaici da usare a fini commerciali

Nella selfie-mania imperante c’è chi si è inventato il bastone per il selfie e chi ha pensato invece a una social elaborazione molto tecnologica e sofisticata dell’autoscatto. Il nuovo "selfie 2.0" porta la firma di due trentenni italiani, Lorenzo Mazzè e Gianluca Pizzorno, il primo romano e il secondo di Foggia, espatriati a Los Angeles negli uffici di We Work, per realizzare la loro app "Be heart of it": uno strumento di social marketing che punta a fare business solleticando il desiderio dei fan di artisti, calciatori, sportivi, ma anche di brand di culto, di mettere letteralmente la faccia nei vari eventi o campagne di promozione dei loro beniamini.

Come? Caricando sulla app (gratuita e scaricabile sia per android che per iOS) un selfie che finirà poi in un poster-mosaico dove l’immagine dell’idolo di turno risulterà circondata da quella di tutti i fan. Per poiessere inserita nel merchandasing ufficiale del divo, dai manifesti che pubblicizzano concerti e partite a cartoline e t-shirt. "La nostra prima cliente" racconta Mazzè "è stata Christina Perri, la cantante americana autrice della colonna sonora di Twilight". Per lei i due imprenditori hanno disegnato nel Natale scorso una cartolina d’auguri. I primi mille fan che hanno caricato i loro selfie sulla piattaforma si sono poi visti ritratti nel gadget, diventato virale nella versione on line, e quindi stampata e venduta. Mazzè e Pizzorno in questo caso hanno guadagnato sulla vendita del merchandising ma la loro start up prevede ovviamente ricavi dai banner pubblictari, dalla vendita dei dati anagrafici dei followers oltre che dagli anticipi dei clienti, quando la campagna è massiccia.

Il fatto che la prima "uscita pubblica" di "Be heart of it", abbia coinvolto una cantante non è casuale perché Mazzè e Pizzorno nascono musicisti: il primo chitarrista e cantante, il secondo bassista (ha suonato anche negli spettacoli di Gigi Proietti). A Roma poi hanno anche organizzato concerti e manifestazioni per poi espatriare a Londra fondando una società, la Byheart, con la quale hanno lavorato per artisti internazionali, organizzando concerti per Festival di musica ingles. "L’idea ci è venuta nel 2012. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello creare un mosaico, un grande poster con tutte le facce dei fan protagonisti della kermesse. Un maxiselfie che rendesse l’evento unico" chiarisce Mazzè.
Investimento iniziale: 100mila dollari, in parte soldi propri in parte di investitori privati ma "nessun contributo pubblico". La sede della società è a Roma, il team di sviluppo è a Londra mentre i due soci fondatori si sono stabiliti a Los Angeles, dove l’industria musicale è molto fertile.

I prossimi obiettivi sono i festival musicali in California e le squadre di calcio di cui curare, attraverso la app, le campagne di comunicazione.

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Antonella Piperno