Ape, pensioni senza tredicesima
Chi usufruirà dell'anticipo pensionistico e si metterà a riposo a 63 anni riceverà solo 12 mensilità. Ecco come funzionerà il nuovo sistema
Soltanto 12 mensilità, senza tredicesima. Sono quelle che percepiranno gli italiani intenzionati a usufruire dell'Ape, l'anticipo pensionistico introdotto dal maggio del 2017 dal governo Renzi. Si tratta, per chi non lo sapesse ancora, di un sistema che consentirà ai lavoratori di mettersi a riposo prima del previsto, cioè tra i 63 e i 66 anni, anziché a 66 anni e 7 mesi come stabilisce oggi la Legge Fornero. Chi si avvale di questa possibilità dovrà però accettare qualche sacrificio, come appunto l'assenza della tredicesima e un taglio alla pensione ordinaria. Ma ecco, di seguito, una panoramica su come sarà l'Ape.
Il prestito pensionistico
Va ricordato innanzitutto che, per avere l'anticipo pensionistico, il lavoratore dovrà chiedere (seppur indirettamente tramite l'Inps) un prestito a un istituto bancario o finanziario. Quest'ultimo pagherà le pensioni per i primi 3 anni successivi al congedo dal lavoro. Poi, le somme incassate saranno restituite con una trattenuta sull'assegno, come la rata di un mutuo.
Niente tredicesima
Chi avrà accesso all'Ape percepirà soltanto 12 mensilità e non 13. La ragione ufficiale di questa decurtazione è quella di evitare che cresca troppo l'importo del prestito pensionistico che costringerebbe i futuri pensionati a pagare una rata troppo alta per rimborsare il proprio debito previdenziale.
I tagli all'assegno
Dopo che il pensionato riceve una certificazione che attesta il diritto alla pensione, non potrà chiedere l'assegno pieno ma soltanto una parte. Nello specifico, chi si ritira un anno prima (cioè attorno a 65 anni) non potrà avere più del 95% della pensione certificata dall'Inps. Chi si ritira due anni prima non potrà percepire più del 90% mentre chi va in pensione 3 anni prima avrà non più dell'85%. Per ogni anno di anticipo del pensionamento rispetto ai criteri della legge Fornero, dunque, il beneficiario dell'Ape subisce un taglio attorno al 5% della pensione piena.
Leggi anche: Pensioni, cos'è la Rita (rendita integrativa temporanea anticipata)
L'ape social
Verrà comunque introdotto un Ape social, che è riservato alle fasce più deboli della popolazione. Per chi guadagna meno di 1.350 euro lordi al mese e ha 36 anni di contributi alle spalle (30 se disoccupati), il governo si impegna a pagare di tasca propria almeno una parte delle rate e degli interessi che servono per rimborsare il prestito.