Dall'America all'Asia, la volatilità dei mercati sta calando - il grafico della settimana
Economia

Dall'America all'Asia, la volatilità dei mercati sta calando - il grafico della settimana

Difficile dire se sia l'effetto di una stabilizzazione o di una riduzione degli scambi, ma l'andamento è comunque positivo

Uno degli elementi da prendere in considerazione per i nostri investimenti è la volatilità dei mercati su cui si focalizzano. Anche quando non si hanno somme importanti a disposizione, si tratta di un fattore da non trascurare: un fondo di investimento comune specializzato in Paesi dai mercati molto volatili potrebbe non essere adatto a chi cerca un approdo sicuro per i propri risparmi e teme di vederne fluttuare il valore ogni giorno. Viceversa, chi ha più sangue freddo potrebbe essere più propenso a investire in quella direzione.

Il vantaggio nell'investire in mercati ad alta volatilità è che questi ultimi possono permettere buoni incrementi di capitale in tempi rapidi - anche se il rovescio della medaglia e che in tempi altrettanto rapidi possono condurre a perdite significative.

Ovviamente esistono degli indici per calcolare la volatilità di un mercato. E sono quelli riportati sul nostro grafico della settimana, pubblicato da The Economist. L'indice globale, in tempi di isterie di tutte borse mondiali, si è mantenuto regolarmente su livelli alti. La buona notizia, per chi non ama la volatilità dei propri investimenti, è che il dato è in calo. Potrebbe essere il segno di una stabilizzazione, oppure semplicemente l'effetto della riduzione degli scambi tipica del periodo agostano.

Guardando alle singole regioni che sono il motore dell'economia mondiale, possiamo vedere che il calo di volatilità non è uniforme: in Europa la volatilità sta solo rallentando dopo essere cresciuta costantemente, frutto del nervosismo degli operatori economici cui assistiamo ogni giorno; negli Stati Uniti, invece, c'è più tranquillità - forse perché il Paese sta uscendo dalla crisi. Per questo, l'indice europeo, il VSTOXX, è del 35% sopra quello statunitense, il VIX, che ha raggiunto il minimo da 5 anni: 13,5%. E in Asia? Da quelle parti la volatilità sembra una caratteristica genetica dei mercati e l'indice asiatico, il CHIX, supera di 25 punti percentuali quello europeo.

I più letti

avatar-icon

Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

Read More