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Economia

Alitalia, perché ora tutti la vogliono

Tra le 15 offerte selezionate finora dai commissari figurano quelle di big del cielo del calibro di British Airways, Air France e Lufthansa

Sarebbero circa 15 le offerte, che dovrebbero essere ufficializzate nelle prossime ore, per rilevare il controllo di Alitalia e che sono state selezionate dai commissari tra le 32 giunte all’apertura della procedura. Un segnale chiaro di come la nostra ex compagnia di bandiera, nonostante tutto il male che di essa si sia raccontato in questi mesi di grande difficoltà finanziaria, risulta appetibile per molti operatori. E in quanto a questi ultimi non stiamo certo parlando di compagnie qualsiasi, visto che interesse è stato manifestato da vettori del calibro di British Airways, Air France e Lufthansa. C’è poi Etihad, attuale partner industriale, e anche compagnie low cost di altissimo livello, come Ryanair e Easyjet. Ognuna a modo proprio ha ragioni che giustificano questo interessamento, e sarà compito specifico dei commissari fare in modo che queste ragioni contemplino anche la tutela degli attuali livelli industriali e occupazionali dell’azienda. Non sempre infatti, per quanto è trapelato finora, questa condizione che dovrebbe essere quantomeno fondamentale pare debitamente considerata nelle offerte giunte. Ma vediamo allora, per quanto è dato sapere, cosa ci sarebbe davvero dietro l’interessamento di alcune delle compagnie sopra citate.

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Copertura territoriale
La prima delle ragioni che spinge alcune grandi compagnie, come Air France e British Airways, ad interessarsi ad Alitalia, è quella legata alla copertura territoriale di una regione dell’Europa e del Mediterraneo ritenuta comunque strategica negli spostamenti. Il rischio però, di cui già si è tanto parlato, è che in questo caso la nostra ex compagnia di bandiera diventi una sorta di vettore locale, con tutto quello che un tale ridimensionamento potrebbe avere sulle attività complessive di Alitalia. A conferma proprio di questo scenario c’è il fatto, ad esempio, che British Airways da qualche tempo è entrata nella conglomerata Iag, partecipata dal fondo sovrano del Qatar, che comprende anche Iberia, Vueling e Lewel, la nuova low cost per i viaggi intercontinentali. Facile immaginare dunque che in un contesto di questo tipo Alitalia potrebbe andare a giocare proprio un ruolo circoscritto al solo bacino di utenza locale di sua pertinenza.

Il caso Lufthansa
Sulla stessa lunghezza d’onda, ma con contorni più sfumati, potrebbe invece essere la posizione di Lufthansa, che in un primo momento in realtà si era tirata fuori dalla corsa ad Alitalia. Il vettore tedesco infatti pur considerando l’importanza del mercato italiano, entrerebbe davvero nella partita unicamente nel caso venissero messi in vendita solo alcuni asset di Alitalia come la flotta e gli slot. Dunque un interesse molto specifico per quella che tutti definiscono la polpa del vettore italiano, con tutte le incognite che invece resterebbero sul resto dell’azienda.

Etihad, chi ci ha già rimesso
Particolare è anche la posizione di Etihad, l’attuale partner industriale di Alitalia. Il vettore degli emirati infatti, ha deciso di partecipare alla corsa al controllo della nostra ex compagnia di bandiera per il semplice fatto di aver già investito in questa avventura una dote finanziaria non da poco. Si parla di circa 600 milioni di euro che Etihad avrebbe già sborsato per stare a braccetto con Alitalia, una somma che giustificherebbe dunque la volontà di proseguire in questo sforzo di acquisizione.

La posizione delle low cost
Tutte da valutare sono poi le offerte che sarebbero giunte da due dei più importanti vettori low cost del mondo, ovvero Ryanair e Easyjet. La compagnia irlandese sarebbe interessata a un programma di cosiddetto feederaggio, che prevede lo sfruttamento dei voli a lungo raggio di Alitalia, che verrebbero alimentati sui percorsi medi e corti con i voli della stessa Ryanair. Praticamente analoga, anche se più articolata, la proposta di Easyjet, che attualmente vola già su Fiumicino e potrebbe dunque utilizzare efficacemente questo scalo per riempire voli Alitalia di lungo raggio con propri voli su tratte medio-brevi. In più ci sarebbero ottime sovrapposizioni con Alitalia in termini di aeroplani utilizzati, visto che le due compagnie viaggiano quasi con gli stessi modelli della Boeing. Questa circostanza potrebbe portare a importanti risparmi in termini di manutenzione, un fattore questo che i commissari valuteranno con grande attenzione, perché potrebbe risultare determinante in fase di selezione delle offerte.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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