L’ex Alitalia ha più soldi della nuova
Economia

L’ex Alitalia ha più soldi della nuova

Mentre Colaninno cerca 200 milioni, sul conto dei liquidatori ce ne sono 436. Però i 23 mila creditori ancora aspettano

C’è qualcosa di strano che volteggia attorno all’ex Alitalia in liquidazione, quella che tra il 2008 e il 2011 venne affidata alle cure del commissario straordinario Augusto Fantozzi. Per esempio: quando Fantozzi si dimise, lasciò su un conto corrente dell’Intesa Sanpaolo 504 milioni di euro, frutto della vendita di beni e società della vecchia compagnia. A giugno 2012 c’erano 436 milioni ancora lì su un conto corrente. Ad aspettare, che cosa non si sa. Potrebbero servire per pagare il Tfr a tutti i dipendenti che non sono stati assunti dalla Cai di Roberto Colaninno (che in questi giorni sta organizzando un prestito ponte da 200 milioni per sopravvivere). Oppure potrebbero essere usati per saldare almeno in parte i 23 mila creditori che da anni chiedono di essere pagati. Invece no.

I tre commissari nominati nel 2011, Stefano Ambrosini, Gianluca Brancadoro e Giovanni Fiori, hanno solo corrisposto un acconto ai dipendenti, nient’altro. Di più: nell’estate del 2011 Fantozzi aveva chiesto al ministero dello Sviluppo il via libera per promuovere azioni di responsabilità del valore di 3 miliardi nei confronti di 43 fra ex manager ed ex dirigenti indicati come responsabili del disastro dell’Alitalia. Quella richiesta è rimasta lettera morta. Tra quei 43 nomi c’è anche quello dell’ex amministratore delegato Giancarlo Cimoli, che ha incassato 5 milioni per soli 2 anni di lavoro.

Poi c’è la questione delle revocatorie, ovvero la richiesta, a 600 società, di restituire soldi che, per i motivi più diversi, avevano incassato prima del commissariamento. Si tratta di altri 500 milioni recuperabili, ma delle revocatorie si sono perse le tracce. E infine ci sono le spese.

Il 20 dicembre i giudici della sezione fallimentare del Tribunale di Roma hanno scritto (per la sesta volta) ai commissari ribadendo «la perdurante necessità di ottenere tutti i chiarimenti richiesti, ivi compresa la risposta in merito al dettaglio delle spese e dei compensi». Nell’ultima relazione semestrale, che Panorama ha potuto consultare, vengono indicate per il semestre dal 1° gennaio al 30 giugno 2012 uscite per 4,4 milioni per la sola procedura di liquidazione dell’Alitalia (le società da liquidare sono in tutto cinque). Si tratta di circa 25 mila euro al giorno di spese. E i creditori aspettano.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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