730 precompilato, come evitare gli errori
Daniele Scudieri/Imagoeconomica
Economia

730 precompilato, come evitare gli errori

Qualche consiglio utile per controllare ed eventualmente integrare la nuova dichiarazione dei redditi

Arriverà il 15 aprile prossimo con tutti i dati già scritti. Per molti contribuenti, però, il nuovo 730 precompilato che debutterà nel 2015 avrà bisogno di essere integrato con delle aggiunte o con delle vere e proprie correzioni. Secondo le stime dell'Agenzia delle Entrate, più di 14 milioni di dichiarazioni su 20 milioni avranno infatti bisogno di essere integrate. Ecco, di seguito, qualche consiglio utile per scovare gli errori.

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Controllare la dichiarazione

Il primo passo da compiere per verificare la correttezza della dichiarazione dei redditi, consiste ovviamente nel consultare attentamente il modello 730 precompilato. A chi è registrato al servizio Fisconline (si tratta di una minoranza di contribuenti) basterà soltanto prenderne visione collegandosi al sito dell'Agenzia delle Entrate . Chi non è abilitato a questi servizi, invece, dovrà rivolgersi al proprio sostituto d'imposta (cioè al datore di lavoro) o a un Caf (centro di assistenza fiscale).


L'aiuto dei Caf

Per chi non si sente in grado di verificare da solo la correttezza del 730, è consigliabile ricorrere ai Caf, i centri di assistenza fiscale creati dai sindacati e dalle maggiori associazioni di categoria.

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Occhio alle date

Due sono le date più importanti da ricordare per chi riceverà il prossimo 730 . La prima è il 15 aprile. Da quel giorno sarà infatti possibile consultare online la dichiarazione dei redditi precompilata relativa all'anno precedente. La seconda data da ricordare è il 7 luglio che rappresenta il termine ultimo entro il quale il contribuente può chiedere di integrare i dati del 730 o correggere eventuali errori.

Come evitare i controlli

Chi accetta il 730 precompilato così com'è, anche se ha dei dubbi sulle informazioni che contiene, si mette al riparo da futuri controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate. Chi chiede invece delle integrazioni può in teoria subire accertamenti da parte del fisco sulla veridicità dei dati (per esempio sulle spese mediche dichiarate che hanno generato delle detrazioni d'imposta).

Le detrazioni

Nel 730 precompilato verranno calcolate automaticamente le detrazioni spettanti al contribuente per i soldi accantonati nella previdenza integrativa, per i premi versati nelle polizze vita, per gli interessi dei mutui sulla prima casa e per le tasse scolastiche e universitarie dei figli. Gli sconti fiscali sono determinati sulla base delle informazioni che le banche, le compagnie assicurative o gli enti previdenziali inviato all'Agenzia delle Entrate entro la fine di febbraio di ogni anno. Quasi sicuramente i dati saranno giusti ma è sempre bene fare una verifica, poiché gli enti e gli intermediari potrebbero anche aver commesso errori.


I redditi da fabbricati

Un'attenzione particolare deve essere riservata ai dati contenuti nel 730 relativi ai fabbricati di proprietà del contribuente. Può darsi infatti che alcuni redditi catastali siano cambiati nel corso dell'anno, a causa qualche compravendita immobiliare non ancora rilevata nella dichiarazione dei redditi. In questo caso, bisognerà chiedere una integrazione.


Conservare le ricevute mediche

I documenti più importanti da conservare sono per il momento quelli che attestano le spese mediche (ticket, ricevute delle farmacie e delle visite specialistiche). Nel 2015, infatti, le detrazioni del 19% per le spese sanitarie non saranno incluse nel 730 precompilato (lo saranno solo nel 2016). Il contribuente dovrà dunque fare i calcoli autonomamente o con l'aiuto di un centro di assistenza fiscale


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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