Ecco chi sono le 14 start up italiane sbarcate a Wall Street
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Economia

Ecco chi sono le 14 start up italiane sbarcate a Wall Street

Progetti innovativi cercano investitori americani interessati a idee targate "made in Italy" con il progetto di ItaliaCamp

Sono 14, tutte con una forte vocazione all'innovazione e decise a trovare investitori pronti a diventare partner commerciali. Sono le start up italiane giunte a Wall Street per presentarsi a venture capitalist americani interessati a progetti targati "Made in Italy". Sono lì per cercare fondi e far "volare" i loro progetti (Let your idea fly), come recita lo slogan dell'associazione ItaliaCamp , che ha voluto l'iniziativa.

Fino al 4 marzo, tra New York e Washington le 14 start up italiane proporranno le loro idee innovative in quattro aree tematiche, che corrispondono ad altrettanti settori di investimento: "Telco & hardware", "Internet, software & big data", "Life science" e "Green & cleantech".

Per presentare le proprie idee e progetti la tecnica è quella del cosiddetto elevator pich, ovvero si simula un discorso in ascensore tra un ipotetico imprenditore e un potenziale investitore, con il primo che illustra il suo progetto e cerca di ottenere un finanziamento. Il tutto con un tempo contingentato di soli 5 minuti.

Ma chi sono le start up italiane? Le quattro specializzate in "teco & hardware" sono Athonet, che lavora su sistemi avanzati per telecomunicazioni mobili e provenie da Enel Lab; SEM+, dell’Istituto Iitaliano di Tecnologia di Genova, specializzata in sensori tattili e flessibili; Taggalo, del CNR, che invece punta su soluzioni innovative per il digital-out-of-home; Os Vehicle, che realizza una rete open source per la creazione di veicoli. Le prime due hanno già all'attivo due riconoscimenti importati: la prima ha già vinto infatti la terza edizione del concorso di ItaliaCamp, mentre la seconda ha ottenuto il primo posto dell’Intel Business Challenge Europe lo scorso anno. 

Nel settore "Internet, software & big data" operano invece ClouDesire, che si occupa di implementazione di strumenti integrati per la diffusione e la gestione di SaaS (e vincitrice del premio Working Capital 2013 e della terza edizione del concorso di ItaliaCamp in questo ambito); HyperTV, una app per arricchire l’esperienza della televisione; Pick1, che si occupa invece di pubblicità.

Sono quattro le start up che si sono presentate nel segmento "Life science": Exim, progetto di un esoscheletro biomedico flessibile (già vincitrice della terza edizione del concorso di ItaliaCamp); Abiel, spin-off del CNR, che si è specializzata nella terapia cellulare e nella medicina rigenerativa; Orange Fiber, che partendo dagli scarti alimentari (di agrumi) si propone di creare tessuti sostenibili e ha già ottenuto la menzione speciale del premio Working Capital 2013; Empatica, che invece ha presentato un bracciale in grado di tracciare le emozioni in tempo reale, sulla base di indicatori fisiologici.

Infine, nella categoria "Green & cleantech" si trovano I-EM, prveniente da Enel Lab, che opera nel settore energetico, proponendo soluzioni per la gestione intelligente e integrata delle fonti energetiche; OffGrid Box, che ha realizzato una scatola di energia pulita che rende la casa indipendente; Casalife, che ha come obiettivo il monitoraggio costante dell’inquinamento domestico.

Ad ascoltare i progetti per futuri investimenti ci sono invece Raptor Group, Highbridge Capital Management, Axel Johnson, Quotidian Ventures, AXA, Global Isreael Ventures e LDJ Capital. Imponente poi la presenza italiana di esperti in campo finanzairio e di innovazione, da Alessandro Castellano, amministratore delegato di Sace ad Andrea Prencipe, docente di economia e gestione dell'innovazione alla Luiss Guido Carli di Roma.

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Eleonora Lorusso