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Il mare italiano tra i migliori d'Europa

Secondo l'Agenzia Europea per l'Ambiente, nel 90% dei siti balneari italiani l'acqua è eccellente. Meglio di noi Grecia, Cipro e Malta

"Buone notizie per i vacanzieri". Con questo tono insolitamente ilare l'Agenzia Europea per l'Ambiente presenta i risultati del rapporto annuale sulla qualità delle acque di balneazione in Europa, appena pubblicato. Evidentemente lieta di annunciare che "la qualità dell'acqua è eccellente nella stragrande maggioranza dei siti balneari europei".

Anche se in realtà si è registrato un lieve calo delle acque di qualità eccellente, passate dall'85,5% dei prelievi svolti nel 2016 all'85% di quelli condotti nel 2017, che sono alla base del rapporto di quest'anno, quasi tutti i 21.801 siti monitorati in Europa (negli Stati membri dell'UE più Svizzera e Albania), hanno soddisfatto i requisiti minimi di qualità previsti dalle norme dell'Unione.

Italia ben piazzata

I siti balneari nostrani rappresentano esattamente un quarto di tutte le acque di balneazione in Europa. L'88% di quelli esaminati si trovano sulle nostre coste, il 12% nell'interno (laghi e fiumi). Su 5531 siti monitorati, con un totale di oltre 37mila prelievi, circa 7 per ogni sito, il 97% aveva una qualità dell'acqua almeno sufficiente. La qualità è risultata eccellente nel 90% dei casi, in calo, a voler essere pignoli, rispetto al 91% dello scorso anno. Solo l'1,5% dei siti analizzati aveva un'acqua di qualità scarsa.

C'è di che essere soddisfatti naturalmente, ma questo non ci esime dal guardarci intorno per capire come siamo posizionati in classifica rispetto agli altri paesi europei. Se con alcuni non reggiamo il confronto a livello di conti pubblici, quando si tratta di spiagge ci collochiamo tranquillamente tra i virtuosi: la nostra percentuale di siti balneari con qualità dell'acqua eccellente (90%) è superiore alla media UE, pari all'85%. Fanno peggio, tra gli altri, Francia (78%), Olanda (73%), Regno Unito e Svizzera (61%), Albania (55%).

Meglio di noi anche in questo campo si piazza invece inesorabilmente la Germania (91%), anche se non sappiamo quanti vacanzieri la preferirebbero all'Italia per una vacanza acquatica. Più comprensibilmente ci battono pure Grecia (96%), Cipro (97%) e Malta (99%). In cima alla classifica, in vetta per la qualità incomparabile delle sue acque, risultata eccellente nel 100% dei casi, svetta però il Lussemburgo, che nei suoi 12 siti balneari (lo 0,1% del totale), tocca la perfezione.

Qualità in miglioramento

La qualità delle acque di balneazione in Europa è notevolmente migliorata negli ultimi 40 anni, fa sapere l'Agenzia, da quando è stata introdotta la direttiva europea sulle acque di balneazione (successivamente modificata nel 2006). Questa prevede un monitoraggio e una gestione efficaci che hanno portato a una drastica riduzione delle acque reflue urbane e industriali non trattate o parzialmente trattate che finiscono nell'acqua. Di conseguenza, sempre più siti balneari non solo soddisfano gli standard minimi di qualità, ma riescono a raggiungere gli standard più elevati.

Restano però siti nei quali la qualità dell'acqua risultascarsa. I tre paesi che ne hanno il maggior numero in assoluto sono la Francia (80 siti pari al 2,4%), l'Italia (79 siti pari all'1,4%) e la Spagna (38 siti o 1,7%). Se guardiamo alle percentuali, le più elevate si trovano in Estonia (7,4%, pari però ad appena 4 siti), Irlanda (4,9% con 7 siti con acqua di qualità scarsa) e Regno Unito (3,3%, pari a 21 siti).

Oltre al rapporto, l'AEA pubblica una mappa interattiva aggiornata che mostra le prestazioni di ciascun paese e rapporti relativi ai singoli Stati.

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Marta Buonadonna