La doppia morale di Ezio Mauro e Roberto Saviano
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La doppia morale di Ezio Mauro e Roberto Saviano

È davvero stupefacente leggere le lezioni di morale che i maestrini di Repubblica ci impartiscono ogni giorno. Dal giornale che più di ogni altro è responsabile della guerra civile che ha caratterizzato gli ultimi (almeno) vent’anni di storia italiana, ogni giorno ne impariamo una nuova. Dovremmo farne un tomo da distribuire nelle scuole. L’ultima "lecture" urbi et orbi propalataci da Ezio Mauro, Successore Minore del Fondatore Maggiore (Eugenio Scalfari) sul giornale-patibolo è che la vicenda Ruby non fosse un problema giudiziario ma morale. Ergo l’assoluzione cambia nulla, nonostante questa tesi smentisca anni di articoli ed editoriali (come si può vedere in queste pagine). Comunque, facciamo finta di credere alla tesi: di questione morale si tratta. Ci viene però da fare una domandina piccola piccola a Ezio Mauro: con le debite proporzioni, ci mancherebbe, il direttore (per quanto minore) di un giornale che fa le pulci morali al mondo intero all’insegna della purezza intransigente, come deve comportarsi quando si scopre che nell’acquisto della sua casa, al momento del contratto accettò di scrivere una cifra inferiore a quella che stava pagando? Non doveva opporsi? Per lui, moralista, la questione morale non conta?

E visto che ci siamo, una domandina piccola piccola al suo pupillo editorialista monotematico Roberto Saviano. Per anni Lei, professionista dell’anticamorra, ci ha detto che i clan sono da combattere senza se e senza ma, e che sono più pericolosi quelli che chiudono un occhio o scendono a patti con loro che loro stessi. Oggi scopriamo che per lo sceneggiato tv tratto dal suo romanzo Gomorra, di cui Lei Saviano è stato anche autore e sceneggiatore, la casa di produzione avrebbe trattato con i boss per poter girare alcune scene in casa degli stessi. Toccato sul vivo lei si scopre garantista con se stesso e con i suoi amici ("Mi dicono che non è vero, aspetto di capirci di più"). Ecco la domandina: qualora si accertasse che invece la trattativa ci fu (minitrattativa ovviamente, mica quella mega tra Stato e mafia su cui si ricama), non ritiene Esimio Cavalier Anticamorra di dover non solo dissociarsi ma anche restituire i soldi "sporcati" che ha intascato per lo sceneggiato? Scusateci per l’impertinenza, Lei e il suo mentore Ezio Mauro, lo diciamo per spingervi a un tantinello di coerenza con quello che andate professando dalle vostre cattedre dure e pure.

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