Donald Trump: il retweet dei video fascisti e l'imbarazzo di Theresa May
Il presidente statunitense innesca l'ennesima polemica, condividendo i contenuti xenofobi dell'estrema destra britannica. Ecco cos'è successo
Il compulsivo dito da tastiera di Donald Trump ne ha combinata un'altra. Dal suo attivissimo profilo Twitter, il presidente statunitense ha ritwittato tre video anti-musulmani del gruppo britannico di estrema destra Britain First, in patria definito da molti "fascista". Un'istigazione all'odio che ha irritato la premier British Theresa May e non solo.
Ecco i dettagli.
Cosa ha ritwittato Trump
Il 28 e il 29 novembre Donald Trump ha condiviso su Twitter tre video contro i musulmani postati originariamente da Jayda Fransen, vice leader del movimento britannico di estrema destra anti-immigrati Britain First. Tre video dalle immagini brutali.
Nel primo video Fransen sostiene che ci sia un migrante musulmano che picchia un ragazzo olandese in stampelle. Nel secondo ci sarebbe un musulmano che distrugge una statua della Madonna. Il terzo, sempre secondo Fransen, mostrerebbe un gruppo di musulmani che picchia a morte un adolescente. Il numero uno degli Stati Uniti li ha ritwittati senza alcun commento.
Britain First è un partitino xenofobo ai cui militanti il tribunale britannico ha proibito di entrare nelle moschee di Inghilterra e Galles per evitare provocazioni. Dei tre video diffusi non è stata verificata alcuna autenticità. Trump su Twitter ha circa 44 milioni di follower. Da entrambe le sponde dell'Atlantico il tycoon è stato accusato di istigare al razzismo e alla violenza.
La replica di Theresa May
La premier britannica Theresa May ha affidato a una nota di Downing Street tutta la sua irritazione: "Si tratta di una scelta sbagliata". Punto e basta.
Anche l'opposizione laburista britannica ha prontamente condannato Trump e chiesto, per bocca di alcuni parlamentari, che il governo conservatore di Theresa May revochi l'invito rivolto al presidente americano subito dopo l'elezione a compiere una visita di Stato a Londra. La visita, pur rimasta in sospeso sullo sfondo di precedenti polemiche, è stata comunque ripetutamente confermata.
"Donald Trump non è benvenuto nel mio Paese e nella mia città", ha twittato David Lammy, deputato londinese del Labour.
Trump sharing Britain First. Let that sink in. The President of the United States is promoting a fascist, racist, extremist hate group whose leaders have been arrested and convicted. He is no ally or friend of ours. @realDonaldTrump you are not welcome in my country and my city.
David Lammy (@DavidLammy) 29 novembre 2017
La reazione stizzita di Trump
Il biondo inquilino della Casa Bianca, però, si sa, è poco incline al "mea culpa" e non pago invece di placere i toni risponde stizzito alle critiche della premier del Regno Unito. Il mezzo di replica? È sempre quello che più ama, Twitter. "Theresa May, non concentrarti su di me, concentrati sul distruttivo terrorismo radicale islamico nel Regno Unito. Noi siamo a posto!", ha scritto Trump, chiamando in causa direttamente l'account della premier britannica.
.@Theresa_May, don’t focus on me, focus on the destructive Radical Islamic Terrorism that is taking place within the United Kingdom. We are doing just fine!
Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 30 novembre 2017
Un nuovo vespaio si è levato, ovviamente.
La risposta più tagliente e anche commovente è quella di Brendan Cox, vedovo della deputata laburista britannica Jo Cox, assassinata l'anno scorso da un estremista di destra inglese proprio al grido di "Britain first!".
Ecco il suo messaggio: "Tu hai sparatorie di massa ogni singolo giorno nel tuo Paese, hai un tasso di omicidi molte volte più alto che nel Regno Unito, il tuo sistema sanitario è alla rovina, non riesci a far passare nulla da un Congresso che controlli, mi concentrerei su questo".
You have a mass shooting every single day in your country, your murder rate is many times that of the UK, your healthcare system is a disgrace, you can’t pass anything through a congress that you control. I would focus on that. https://t.co/SNcqOZGvLQ
Brendan Cox (@MrBrendanCox) 30 novembre 2017