La De Girolamo si dimette "Il governo non mi ha difeso"
ANSA/GIUSEPPE LAMI
News

La De Girolamo si dimette "Il governo non mi ha difeso"

Idem, Cancellieri, Alfano-Shalabayeva ed ora l'addio del titolare delle Risorse Agricole. Tutti i guai del governo Letta

«Mi dimetto da Ministro. L’ho deciso per la mia dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità».

Ecco la nota con cui il Ministro delle politiche Agricole Nunzia De Girolamo ha annunciato le sue dimissioni dall'esecutivo, dopo lo scandalo legato all'inchiesta sull'Asl di Benevento.

Ma è solo l'ultimo guaio nei pochi mesi di vita del Governo di Enrico Letta

La prima a pagare era stata l'ex ministro Josefa Idem, dimessasi poche settimane dopo il suo insediamento per aver evaso parte dell’Imu sulla sua abitazione. Ma gli scandali che hanno coinvolto uomini del governo Letta sono ben di più, e ben più consistenti dal punto di vista politico, Senza contare le innumerevoli gaffe, e gli incidenti politici, in cui sono incorsi - per ultimo - anche ministri-chiave del governo come Saccomanni e Carrozza, autori (loro magrado) dello spettacolo grottesco dei 150 euro prima tolti e poi restituiti agli insegnanti. Ma vediamo quali sono i casi e gli scandali che hanno accompagnato la vita dell'esecutivo di larghe intese.

  

JOSEFA IDEM. L'ex canoista e campionessa olimpica - già assessore allo Sport del comune di Ravenna - viene nominata nominata ministro per le Pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili nel governo Letta il 28 aprile 2013, nel giorno dell'insediamento del governo di larghe intese. Non passano nemmeno due mesi ed è costretta a dimettersi dopo il deflagrare di uno scandalo per aver evaso (almeno in parte) Ici e Imu su una sua abitazione. Il 24 giugno si dimette - senza fare polemiche - dall'incarico. A ottobre 2013 esce in libreria una sua autobiografia - Partiamo dalla fine- in cui racconta le sue imprese sportive e confessa, a proposito dello scandalo, di essersi sentita morire. Di fronte al deflagrare di scandali ben più rilevanti, ora tutti, anche coloro che allora l'hanno massacrata, riconoscono: «La Idem ebbe un altro stile». 

CASO SHALABAYEVA. Lo scandalo Alma Shalabayeva, la  moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, inizia il 28 maggio del 2013, quando la donna viene fermata da alcuni agenti della questura di Roma, insieme alla figlia di 6 anni, per possesso di un passaporto falso. Il giorno dopo madre e figlia vengono imbarcate su un aereo diretto in Kazakistan.  Il 5 luglio il marito si appella al premier Letta che, il 12 luglio, revoca l’espulsione di Alma. Paga per tutti Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del ministro dell’Interno Angelino Alfano, costretto alle dimissioni. Non pagano né il vicepremier Alfano (che si difende in parlamento) né il ministro degli Esteri Emma Bonino. Un giallo internazionale - che vede lambita persino l'Eni di Scaroni (che ha smentito) - che si conclude con l'insabbiamento politico e il lieto fine per madre e figlia: la vigilia di Natale, il 24 dicembre, Alma Shalabayeva e la piccola Aula possono lasciare il Kazakhstan. Ora sono in Italia.

CASO CANCELLIERI. Il ministro della Giustizia non ha mai fatto mistero del suo  legame di amicizia con Antonino Ligresti, il fratello di don Salvatore. Ma quando Il Fatto pubblica le prime intercettazioni telefoniche in cui il ministro rassicura  Gabriella Fragni - la compagna di Ligresti - sul suo impegno a scarcerare Giulia Ligresti, in galera per bancarotta nell'ambito dell'inchiesta Fonsai e sofferente di anoressia, scoppia il finimondo. Il M5S ne chiede le dimissioni. Ma lei, amareggiata dal coinvolgimento nel pasticcio anche del figlio Paolo Peluso, ex manager di Fonsai proveniente da Unicredit, si difende in parlamento, sostenendo che così ha fatto per decine di altri detenuti in gravi condizioni di salute. E resta al suo posto. Dicono che la sua sia comunque una delle poltrone più traballanti del governo. Se rimpasto sarà...

CASO DE GIROLAMO. Ministro dell'Agricoltura in quota Ndc e consorte di Francesco Boccia, dirigente del Pd. Nunzia De Girolamo non è indagata ma deve spiegare per quali ragioni un ministro debba fare pressioni sul direttore dell’Asl di Benevento per far dare l'appalto del bar dell’ospedale Fatebenefratelli allo zio. Era il luglio 2012. Inutile la sua difesa alla Camera, tra l'altro in un'aula semivuota. Il Ministro si è dimessa oggi "Il Governo non mi ha difeso"

IL CASO ALFANO-LIGRESTI. «Quelli ancora a Milano sono se lei non gli dà la casa». È uno spezzone di intercettazione (pubblicata da Il Fatto) che emerge dopo la nuova chiusura del filone d’indagine del pm di Milano Luigi Orsi relativa al 28 maggio 2011, quando il vicepremier era ministro della Giustizia del governo Berlusconi. La telefonata tra Alfano e Ligresti fa riferimento a una cena a Roma e a un appartamento. Alfano non è indagato e inoltre, se salta lui, salta tutto il governo. Ma anche questo è un caso che rischia di deflagrare rendendo ancora più accidentato il percorso del governo Letta. (PP)

I più letti

avatar-icon

Panorama