Dieci cose che accadono oggi: martedì 11 dicembre
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Dieci cose che accadono oggi: martedì 11 dicembre

Dalle manifestazioni anti-Morsi al Cairo al record dei cantanti di inno nazionale in India

1. Nuove manifestazioni in Egitto. Alta tensione al Cairo, dove oggi scenderanno in piazza gli oppositori e i sostenitori del presidente Mohamed Morsi, a quattro giorni dal referendum sulla nuova Costituzione. Le manifestazioni di oggi sono state organizzate dalle forze laiche dell'opposizione e dai gruppi islamisti che appoggiano Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani. E per prevenire incidenti, il presidente ha chiesto ieri all'esercito di garantire la sicurezza nel paese fino all'annuncio dei risultati del referendum.

2. Il Regno sta con i ribelli siriani. Una coalizione internazionale, di cui fa parte anche la Gran Bretagna, sta mettendo a punto un piano per addestrare i ribelli siriani che stanno combattendo contro il regime di Bashar al Assad e fornirgli un sostegno aereo e navale. Lo rivela il quotidiano britannico The Independent. Secondo il giornale, il generale David Richards, comandante delle Forze armate britanniche, ha svolto nelle scorse settimane dei colloqui confidenziali a Londra con i responsabili militari di Francia, Turchia, Giordania, Qatar e Emirati Arabi Uniti, e con un generale americano a tre stelle, durante i quali si è discusso a fondo della strategia per aiutare i ribelli.

3. Palestina vuole negoziati di pace. L'Autorità palestinese è pronta a lanciare una nuova iniziativa per riavviare i negoziati di pace con Israele, in stallo dal 2010. E' quanto ha annunciato il capo negoziatore palestinese, Saeb Erekat, in un'intervista alla radio Vocie of Palestine, citata da Haaretz. Secondo quanto precisato da Erekat, la proposta palestinese includerà la richiesta di rilasciare i prigionieri e di fermare la costruzione di nuovi insediamenti. I palestinesi, ha aggiunto, lanceranno l'iniziativa in collaborazione con funzionari internazionali e hanno fissato un termine di sei mesi perché abbia successo nel riprendere i colloqui di pace.

4. Cina, arrestati migliaia di oppositori. La polizia cinese ha fermato migliaia di "postulanti", cittadini che dalle province vengono nella capitale per denunciare i soprusi subiti dalle autorità locali, scesi in piazza in occasione della giornata dei diritti umani, secondo quanto riferito online da militanti per i diritti civili in Cina. Le autorità cinesi hanno anche revocato l'incarico di vescovo ausiliare di Shanghai a Ma Daqin, ordinato dal Papa il 7 luglio scorso.

5. Tibet, altre due immolazioni. Due giovani tibetani si sono immolati sabato scorso per protestare contro la dominazione cinese in Tibet. Lo ha riferito oggi un'organizzazione per la difesa dei diritti dell'uomo, mentre il Quotidiano del Popolo ha accusato il Dalai Lama di fare del buddhismo tibetano un "culto del male". Questi ultimi due casi di immolazione sono avvenuti sabato in due regioni a popolazione tibetana, e portano a 95 il numero delle persone che si sono immolate dandosi fuoco dal 2009. La gran parte di esse sono morte. Lo ha riportato l'International Campaign for Tibet, organizzazione con sede a Londra.

6. Mali, arrestato il premier Diarra. Il primo ministro maliano Cheik Modibo Diarra ha annunciato stamattina alla tv nazionale le sue dimissioni e quelle del suo governo, poche ore dopo il suo arresto da parte dei militari responsabili del golpe dello scorso marzo. Nella notte era stato arrestato presso la sua casa di Bamako su ordine del leader dei golpisti, il capitano Amadou Sanogo, secondo quanto hanno riferito fonti del suo entourage.

7. Gestione congiunta in Kosovo. Ai due valichi di frontiera di Jarinje e Merdare, fra il nord del Kosovo e la Serbia, ha preso il via il nuovo sistema di gestione congiunta del confine (Ibm, Integrated border management), concordato nell'ultimo incontro di Bruxelles fra i premier serbo e kosovaro, Ivica Dacic e Hashim Thaci. Entro il 31 dicembre, in base agli accordi raggiunti con la mediazione dell'Ue, il nuovo sistema di controllo cui partecipa anche l'Eulex verrà applicato ad altre due postazioni di confine.

8. Giallo sul ricovero di Mandela. L'ex presidente sudafricano Nelson Mandela è stato ricoverato in ospedale sabato scorso a Pretoria, il ministero della Difesa sudafricana ha dichiarato che "sta bene e non ci sono pericoli immediati" per la sua salute. Tuttavia, restano ancora misteriosi le ragioni del suo ricovero.

9. DSK si accorda con la cameriera. Ieri un accordo ha messo fine al caso giudiziario che ha travolto Dominique Strauss Kahn, accusato di stupro dalla cameriera Naffissatou Diallo. E' stata infatti raggiunta un'intesa, secondo il giudice Douglas Mckeon, anche per la causa separata avviata da Diallo contro il New York Post, quotidiano parte della holding News Corp di Rupert Murdoch, che l'aveva definita una "prostituta". Non sono stati rivelati ulteriori dettagli. "Diallo è una donna forte che non ha mai perso fede nel nostro sistema di giustizia", ha commentato Kenneth Thompson, avvocato della cameriera. E ha aggiunto: "Ora finalmente potrà tornare alla sua vita".

10. India, è record di voci per l'inno. Più di 100.000 cittadini indiani si sono riuniti ieri allo stadio della città di Kanpur per cantare all'unisono l'inno nazionale. Una performance che ha consentito all'India di ottenere il nuovo record e strapparlo al Pakistan. All'evento hanno assistito alcuni rappresentanti del Guinness World Recors. "C'erano più di 100.000 persone. Presenteremo il nostro rapporto al Guinness World Records entro una settimana e loro lo renderanno pubblico", ha detto uno dei membri dell'associazione, citato dalla Bbc. A ottobre, il Pakistan aveva conquistato il primato di questa speciale classifica, quando 44.200 persone si riunirono a Lahore per cantare l'inno nazionale.

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Anna Mazzone