Decreto antiterrorismo: le cose da sapere
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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Decreto antiterrorismo: le cose da sapere

Diventa reato combattere all'estero, più poteri a prefetti e 007, più militari in strada e la Direzione nazionale antimafia sarà anche antiterrorismo

Ad un mese dagli attentati di Parigi, anche l'Italia rafforza le sue difese contro il terrorismo jihadista: diventa reato andare a combattere all'estero, aumentano i poteri di espulsione dei prefetti, si stringono le maglie sul web, piu' poteri agli 007, salgono a 4.850 i militari impegnati nell'operazione Strade sicure e presso la Direzione nazionale antimafia ci sara' un coordinamento delle inchieste sul terrorismo. Ecco quali sono le misure principali del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri che il Ministro dell'Interno Angelino Alfano ha definito "molto dure e molto serie"

1 - Contrasto ai foreign fighters

I foreign fighters sono circa 5.000 in Europa ed una cinquantina censiti in Italia. "Prima - ha sottolineato il titolare del Viminale - era reato solo il reclutare i combattenti, ora è reato andare a combattere all'estero e le pene sono molto alte". Si va dalla reclusione da 3 a 6 anni per chi si arruola nelle organizzazioni terroristiche, sempre da 3 a 6 anni per chi supporta i combattenti, organizzando, finanziando e facendo propaganda, da 5 a 10 anni "per i 'lupi solitari', chi si autoaddestra all'uso delle armi, con aggravanti per chi lo fa via web.

2 - Più poteri ai prefetti

Maggiori poteri di espulsione vengono assegnati ai prefetti nei riguardi di stranieri che si preparano a prendere parte a conflitti e ritiro del passaporto per chi è sottoposto a misure di prevenzione. 

3 - La black list del web

Per quanto riguarda la rete, sarà istituita una black list presso il ministero dell'Interno dei siti internet che sostengono il terrorismo e ci sarà l'oscuramento su disposizione dell'autorità giudiziaria.

4 - La Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo

Viene introdotto un coordinamento centrale presso la Procura nazionale antimafia per le inchieste che riguardano il terrorismo. "Non ci sarà - ha spiegato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando - una nuova entità, ma la Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo: un risultato molto importante, con un soggetto in grado di avere un quadro complessivo di tutto ciò che si muove in quest'ambito. Era
atteso da anni da chi indaga su questo fronte".

5 - Intelligence più forte

Il decreto rafforza l'intelligence, favorendo le operazioni sotto copertura ed allargando le garanzie funzionali per gli infiltrati. Il personale dei servizi, così, potrà deporre nei processi mantenendo segreta la reale identità personale. Ed agli 007 sarà consentito, dietro autorizzazione dell'autorità giudiziaria, fare - fino al 31 gennaio 2016 - colloqui con detenuti.

6 - Più militari in campo

Sul fronte dei militari in campo, è stata potenziata l'operazione Strade sicure nelle principali città italiane. Gli uomini delle forze armate impegnati passeranno dagli attuali 3mila a 4.850. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha poi spiegato che nel decreto c'è anche la nuova
operazione contro l'Isis, che vedrà impegnati oltre 500 militari italiani, tra addestratori, consiglieri e personale dell'Aeronautica. "Abbiamo deciso - ha spiegato Pinotti - di dare un segnale significativo, visto che l'Isis è uno dei maggiori pericoli per il mondo".

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