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De Luca: il Tribunale di Napoli accoglie il ricorso, ora può governare

Interrotta la sospensione. Il governatore eletto della Campania parteciperà al primo consiglio e nominerà la nuova giunta

Il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso d'urgenza presentato da Vincenzo De Luca, eletto governatore della Campania e sospeso per effetto della Legge Severino.

Ora De Luca potrà partecipare al primo Consiglio - che era stato rinviato - e nominare la nuova Giunta.

Il Tribunale dovrà poi decidere nel merito della vicenda.

L'efficacia del provvedimento di sospensione di De Luca è stata sospesa provvisoriamente ed è stato fissata per il 17 luglio l'udienza collegiale per la conferma, la modifica o la revoca dello stesso.

Ieri il Tar, invece, aveva respinto un ricorso d'urgenza presentato dai consiglieri regionali del M5S ed aveva rinviato la trattazione nel merito alla fine del mese. Il ricorso per De Luca al Tribunale ordinario di Napoli era stato presentato dai legali Giuseppe Abbamonte, Lorenzo Lentini e Antonio Brancaccio.

I perché della decisione del tribunale civile di Napoli
La sospensione di De Luca, dice il giudice, "non può tradursi in una abnorme revoca delle elezioni o in una estemporanea rottamazione degli organi della Regione, vanificando il 'munus' degli eletti, primo tra tutti il presidente e la stessa volonta' popolare"con "conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa".

Il giudice evidenzia nel suo provvedimento come in un contesto di democrazia rappresentativa De Luca e la sua coalizione "hanno prevalso sulle formazioni politiche contrapposte".
Il magistrato scrive:

"Occorre procedere all'insediamento immediato del Consiglio regionale e la nomina degli organi di presidenza del Consiglio entro il termine del 12 luglio 2015 previa convocazione da diramare almeno 5 giorni prima; occorre ancora nominare immediatamente dopo la giunta regionale ed il vice presidente per assicurare la continuita' amministrativa; occorre 'conservare', da ultimo, il risultato elettorale, a tutela degli eletti ma soprattutto del diritto degli elettori ad essere governati dai propri rappresentanti democraticamente eletti".

Nel provvedimento si parla di "straordinarietà e gravità della situazione scaturita dall'abnorme decreto di sospensione del presidente della Giunta regionale, rispetto alla quale si impone l'adozione di immediate misure cautelari 'inaudita altera parte'"

Cantone: c'è la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta
Su De Luca, ha detto il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone, "rispetto la decisione del giudice". Quanto alle "legge Severino è da rivedere, ma le modifiche necessarie non riguardano tanto la sospensione, quanto altri aspetti. Noi abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio di costituirsi a difesa della sospensione che riteniamo utile: sarà la Corte Costituzionale a definire gli ambiti in cui si applica".
"In questo momento c'è una questione di legittimità costituzionale di fronte alla Consulta e credo che il giudice abbia deciso anche in base a questo", ha spiegato Cantone.

"La decisione del giudice è da rispettare, come tutte le decisioni dei giudici - ha aggiunto - e non entro nel merito", ha sottolineato rispondendo alla domanda se l'abuso d'ufficio, il reato per cui De Luca è stato condannato in primo grado, debba o non debba rientrare tra quelli per cui scatta la sospensione in base alla legge Severino. "Attendiamo la Corte Costituzionale, il cui pronunciamento arriverà tra l'altro non tra anni ma tra mesi".

L'udienza è infatti fissata a ottobre.

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