Mentre Pompeo è a Roma Huawei mostra la propria trasparenza
(Ansa)
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Mentre Pompeo è a Roma Huawei mostra la propria trasparenza

Nello stesso giorno in cui il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha avviato la sua visita romana con l'obiettivo di intralciare l'accordo tra Santa Sede e Cina, Huawei Italia ha annunciato la nascita di un Cibersecurity and Transparency Center nel nostro Paese. La notizia è stata data il 30 settembre nel corso di una conferenza stampa, a cui hanno preso parte Luigi De Vecchis, Presidente di Huawei Italia; Pietro Guindani, Presidente Asstel; Giuseppe Pignari, Cyber Security Officer di Huawei Italia. Un'iniziativa che è mirata ad incrementare la trasparenza dell'azienda, in un momento di forte turbolenza geopolitica tra Stati Uniti e Cina. E' del resto in questo quadro che De Vecchis ha inserito l'annuncio.

"Noi", ha dichiarato il presidente di Huawei Italia, "stiamo rispondendo a una forte pressione di natura geopolitica esattamente come sappiamo fare: rispondiamo con la tecnologia. E proprio oggi annunciamo l'apertura di un centro dove gli operatori, le terze parti, le istituzioni potranno toccare con mano la nostra tecnologia, il nostro software, le nostre funzioni. E soprattutto gli operatori, che conoscono bene la rete, sapranno benissimo come interfacciarsi con questo centro". "Noi apriamo", ha proseguito De Vecchis, " la nostra pancia. Rispondiamo a queste pressioni politiche, aprendo il nostro sistema e mettendoci a disposizione per farci vivisezionare e per dimostrarvi che noi non siamo ovviamente ciò che viene oggi detto nella maggior parte dei casi, soprattutto da governi che usano armi non convenzionali e che dovrebbero confrontarsi su altri tavoli". De Vecchis ha definito casuale il fatto che un tale annuncio sia stato effettuato proprio nel giorno dell'inizio della visita di Pompeo a Roma. E non ha comunque risparmiato qualche frecciata in direzione di Washington. "La nostra risposta a queste pressioni", ha detto, "non può essere che tecnologica. Io rimango un po' basito dal fatto che un governo di un Paese delle dimensioni americane, primo Pil al mondo, in realtà attacchi un altro Paese attraverso la demolizione, senza fatti e in modo completamente infondato, di un'azienda di quel Paese".

A parlare per spiegare maggiormente nel dettaglio l'iniziativa di Huawei Italia è stato Giuseppe Pignari, che ha preso le mosse dall'imprescindibilità della cybersecurity, evidenziando tra l'altro come l'azienda investa molto in questo settore. E' quindi passato a parlare specificamente del Transparency Center. "Perché un Transparency Center in Italia? Nasce dalla consapevolezza e dal lungo impegno che abbiamo messo nella cybersecurity. E dal nostro approccio, che noi definiamo "many hands, many eyes", che ci ha portato ad aprire progressivamente sei Transparency Center in diverse parti del mondo", ha dichiarato Pignari. "Questo approccio aperto", ha proseguito, "ci ha reso l'azienda i cui prodotti sono in assoluto tra i più testati e verificati. E noi crediamo che questo sia un valore importante, perché ci consente di migliorare costantemente i nostri prodotti, grazie al contributo di tutti coloro che testano le nostre soluzioni e ne fanno emergere i punti di miglioramento". In particolare, l'ultimo centro di questo tipo aperto da Huawei è quello di Bruxelles, che è stato inaugurato a marzo dello scorso anno. Realtà simili esistono inoltre già a Banbury, Bonn, Dubai, Toronto e Shenzen. La pandemia, secondo Pignari, ha portato ad imprimere un'accelerazione al roll out del 5G e delle altre tecnologie necessarie per favorire il processo di digitalizzazione del Paese. "E' in questo contesto che inserisce l'iniziativa di aprire a Roma questo Transparency Center, completamente dedicato ai nostri clienti, ai nostri partner e alle istituzioni italiane, per contribuire con la nostra esperienza a far sì che il nostro Paese possa dotarsi di una infrastruttura di telecomunicazioni moderna e sicura, su cui basare lo sviluppo futuro e riguadagnare la propria competitività", ha affermato il Cyber Security Officer.

Svariati sono del resto gli obiettivi che Huawei si è posta con l'apertura di un nuovo centro. Condividere le sue strategie in materia di cybersecurity e tutela della privacy; mettere a disposizione un ambiente in cui mostrare le nuove tecnologie in fase di sviluppo; condividere le competenze maturate attraverso workshop ed eventi specifici; confrontarsi con operatori, regolatori ed enti governativi per meglio comprendere i requisiti di sicurezza; sarà infine predisposto un ambiente per effettuare verifiche sui prodotti di Huawei, con l'obiettivo di valutare la rispondenza ai requisiti di sicurezza. L'intero centro dovrebbe essere operativo entro settembre del 2021.

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Stefano Graziosi