Il dilemma ucraino dell'India
La crisi ucraina preoccupa significativamente Nuova Delhi. Ecco perché
Mentre la tensione in Ucraina aumenta, c’è un Paese - tra gli altri - che sta seguendo questo dossier con particolare apprensione: si tratta dell’India. Nuova Delhi intrattiene storicamente rapporti abbastanza buoni con Mosca. Non a caso, in occasione della crisi della Crimea esplosa nel 2014, mantenne un atteggiamento piuttosto defilato, evitando di assumere posizioni dure nei confronti dei russi. Va inoltre sottolineato che, negli ultimi tempi, i due Paesi si siano avvicinati ulteriormente.
Lo scorso dicembre, il presidente russo, Vladimir Putin, si è recato in visita a Nuova Delhi, dove ha incontrato il premier indiano Narendra Modi e ha avuto modo di firmare varie intese, a partire da un patto di cooperazione tecnica e militare che resterà in vigore almeno fino al 2031. In quel quadro, gli indiani hanno inoltre reso noto di aver cominciato a ricevere la fornitura del sistema missilistico S-400 da Mosca. Non è un mistero che questa stretta convergenza tra India e Russia stia profondamente irritando gli Stati Uniti, portandoli ad ipotizzare il ricorso a delle sanzioni: quegli Stati Uniti che puntano su Nuova Delhi come alleato per contenere l’influenza cinese nell’Indo-Pacifico. Gli indiani, dal canto loro, vedono nella Russia un bilanciamento rispetto alla Cina, che non vede di buon occhio il fatto che i russi riforniscano di armi Nuova Delhi.
Si tratta di un quadro complessivo piuttosto intricato, in cui la crisi ucraina rischia di giocare un ruolo esplosivo. Come recentemente sottolineato dalla rivista Foreign Policy, se Putin dovesse procedere a un’invasione dell’Ucraina, ciò metterebbe Nuova Delhi in una posizione di notevole imbarazzo. In altre parole, se la crisi dovesse deflagrare, gli indiani incontrerebbero molta più difficoltà nella loro strategia di oscillazione tra Washington e Mosca, perché sarebbero prevedibilmente chiamati ad assumere una posizione chiara. Ma non si tratta esclusivamente di un problema di collocazione internazionale. Un’eventuale invasione russa dell’Ucraina innescherebbe certamente delle pesanti sanzioni economiche a Mosca da parte di Washington: uno scenario che prevedibilmente aumenterebbe la dipendenza della Russia dalla Repubblica popolare.
Va da sé che una simile prospettiva non sia affatto gradita a Nuova Delhi, perché le impedirebbe di continuare a perseguire la sua linea di bilanciamento ai danni della Repubblica popolare. Agli occhi degli indiani, lo scenario attualmente più auspicabile sarebbe in realtà quello di un disgelo tra Joe Biden e Putin, dal momento che un processo simile sarebbe letto in chiave principalmente anticinese. Il punto è che un tale auspicio oggi sembra particolarmente difficile da realizzarsi. E lo sarà sempre di più, specialmente se Mosca dovesse procedere all’invasione entro questo mese. Infine, in caso di offensiva russa, l’India teme di trovarsi davanti alla necessità di dover scegliere se mantenere buoni rapporti con la Russia o con i Paesi dell’Europa occidentale, fermo restando che Nuova Delhi intrattiene storicamente solide relazioni commerciali con Kiev. L’India insomma auspica una soluzione diplomatica alla crisi, in quanto un’invasione dell’Ucraina rischierebbe di innescare un meccanismo significativamente problematico per i propri interessi. Uno scenario da incubo, soprattutto perché si verificherebbe a neanche un anno dalla crisi afghana: quella crisi afghana che, rafforzando Cina e Pakistan, ha rappresentato un duro colpo per Nuova Delhi.