La guerra Russia-Ucraina si allarga, al Sudan
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La guerra Russia-Ucraina si allarga, al Sudan

Forze speciali di Kiev hanno colpito pesantemente i mercenari della Wagner presenti nella nazione africana

Il giornale ucraino Kyiv Post, che ha delle fonti di alto livello all’interno dei servizi speciali ucraini, ha pubblicato un video che mostra elementi delle Forze speciali ucraine mentre interrogano i mercenari della Compagnia militare privata Wagner catturati nella Repubblica del Sudan. In una parte del video, si possono osservare gli operatori delle Forze speciali del gruppo di combattimento Timur, parte della direzione dell'intelligence militare ucraina (Hur), mentre esaminano una serie di veicoli militari. Un camion presenta evidenti segni di intensi colpi di arma da fuoco attraverso il parabrezza e il corpo di un soldato, che indossa lo stemma Wagner, è visibile riverso sul sedile del passeggero. Nel filmato successivo, un operatore ucraino interroga un prigioniero di lingua russa che confessa di far parte di un gruppo di mercenari della Wagner inviati in Sudan per rovesciare il governo locale.

«Qual è il tuo grado?» chiede il combattente ucraino.

«Soldato» risponde il mercenario.

«La tua unità?»

«Wagner»

«Come sei arrivato qui in Sudan e quale era l'obiettivo?»

«Rovesciare il governo locale»

«Quanti siete in Sudan?»

«100 soldati»

In aggiunta, insieme al soldato di lingua russa, vengono interrogati due prigionieri africani, presumibilmente reclutati localmente dai mercenari Wagner. Secondo fonti pubbliche, le forze speciali ucraine operano nella Repubblica del Sudan da diversi mesi. Già era emerso un video che mostrava droni ucraini impegnati «nell'eliminazione di mercenari russi e dei loro partner terroristi locali in Sudan», scrive il Kyiv Post. Girato nelle ultime settimane in una parte sconosciuta del paese africano, il filmato documenta tre attacchi separati contro altrettanti veicoli. Ma da quanto sono in Sudan le Forze speciali ucraine? Lo chiediamo al Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti: «Fonti non confermate hanno riportato che l'8 settembre 2023, presunti droni ucraini hanno preso di mira alcuni veicoli delle Rapid Support Forces (RSF) sudanesi tra Omdurman e Khartoum. Altri presunti attacchi hanno colpito veicoli, personale ed edifici a Omdurman e Ombada.

Altrove, su alcuni social media sono circolati filmati di presunti sniper ucraini che il 6 ottobre 2023 operavano sulle montagne di al-Markhiyat contro il Gruppo Wagner e le RSF». Le stesse fonti del Kyiv Post all'interno dei servizi speciali dell'Ucraina hanno dichiarato: «Il lavoro che abbiamo pianificato in Sudan è in corso». Nel novembre 2023, il Kyiv Post ha ottenuto due video che mostravano presumibilmente operatori delle forze speciali ucraine impegnati nella caccia ai mercenari nel paese. Un portavoce dell'Hur di solito non conferma né smentisce il dispiegamento di militari ucraini in territori stranieri, inclusa la Repubblica del Sudan. Nel maggio 2023 il capo dell’Hur, il generale Kyrylo Budanov, ha promesso «di distruggere i criminali di guerra russi in qualsiasi parte del mondo, ovunque si trovino».

Una campagna in corso, sponsorizzata dallo Stato, da parte di operatori speciali ucraini all'estero per dare la caccia ai dipendenti Wagner schierati in Sudan sarebbe del tutto coerente con la promessa di Budanov. La Russia, insieme al Gruppo Wagner, è stata direttamente coinvolta nel colpo di Stato in Sudan nel 2019, sostenendo Mohamed Hamdan Dagalo Hemedti e i suoi combattenti nel conflitto e fornendo armi. Il Gruppo Wagner ha anche consegnato missili terra-aria alle RSF. Una fonte sudanese di alto livello ha detto alla CNN nel 2023 che circa il 90% delle armi RSF proveniva da Wagner. Quel canale di rifornimento è ancora aperto nonostante la morte del leader Wagner Yevgeny Prigozhin e del suo vice Dmitry Utkin in un incidente aereo in Russia, ha detto la fonte.

Per Giorgio Battisti «il coinvolgimento di Forze speciali ucraine in Sudan con azioni di droni d’attacco e di sniper contro formazioni del Gruppo Wagner e delle RSF, nei mesi di settembre e ottobre 2023, segnalerebbe un'espansione internazionale del conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Questi interventi, sebbene non confermati dalle autorità di Kiev, avvalorerebbero la volontà dell’Ucraina di combattere la Russia e i suoi proxy indipendentemente dal luogo, secondo le intenzioni di Budanov. Il generale, infatti, in più di un’occasione aveva evidenziato l’opportunità di colpire la Russia in tutte le aree/regioni dove Mosca è presente con proprio personale militare, sia per ostacolare la sua campagna in Ucraina sia per minarne l’immagine pubblica agli occhi della comunità internazionale. Indubbiamente questa capacità di proiezione ben oltre i confini nazionali richiede una accurata organizzazione, personale addestrato e la compiacenza dei governi in cui le forze speciali ucraine operano».

Nel settembre scorso, il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver tenuto un incontro improvvisato con il capo del Consiglio sovrano sudanese, Abdel Fattah al-Burhan, mentre viaggiava attraverso l'aeroporto irlandese di Shannon. «Abbiamo discusso delle nostre sfide comuni alla sicurezza, vale a dire delle attività dei gruppi armati illegali finanziati dalla Russia», ha scritto Zelensky in un post sui social media.

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Stefano Piazza