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Un milione di firme per proteggere i beni comuni

È partita la sottoscrizione a favore di un progetto di legge d’iniziativa popolare basato sulle proposte della Commissione Rodotà del 2007

Un milione di firme. È questo l’ambizioso progetto della raccolta promossa dal Comitato popolare di difesa dei beni pubblici e comuni "Stefano Rodotà", che vuole portare in Parlamento una proposta di legge d’iniziativa popolare che ripropone il testo elaborato oltre dieci anni fa dalla Commissione Rodotà.

La Commissione nel giugno 2007 fu incaricata dal ministero della giustizia di redigere uno schema di disegno di legge-delega per la riforma delle norme del Codice civile sui beni pubblici. 

Il Comitato Rodotà, che tra i suoi fondatori ha giuristi che furono membri della Commissione Rodotà come Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Daniela Di Sabato, Luca Nivarra e Mauro Renna, punta a coagulare attorno al progetto una coalizione di forze sociali con l’obiettivo di proteggere l’interesse delle generazioni future, rendendo la legislazione civile più coerente con i dettami dell'ecologia e della Costituzione. 

Dodici anni fa, la Commissione Rodotà aveva cercato di stabilire quali dovessero essere i beni comuni - come i fiumi, i laghi, l’aria, i lidi, i parchi naturali, le foreste, i beni ambientali, la fauna selvatica, i beni culturali - i quali, a prescindere dalla loro appartenenza pubblica o privata, contengono in sé “utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e al libero sviluppo delle persone”. La Commissione, per tutti questi beni, stabiliva che la legge dovesse garantire in ogni caso la fruizione collettiva, anche in favore delle generazioni future.

I firmatari della legge d’iniziativa popolare potranno sottoscrivere con un euro una quota della prima “Società cooperativa di azionariato popolare intergenerazionale dedicata alla difesa dei diritti delle generazioni future”.

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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