TripAdvisor: "Vi spiego io chi bara"
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TripAdvisor: "Vi spiego io chi bara"

Dopo la denuncia della Fipe sul "mercato delle recensioni", un "recensore super" spiega come smascherare quelli falsi

Si chiamano “recensori super”. Quelli che non fanno in tempo a pagare il conto del ristorante o di una camera d'albergo, che sono già pronti a digitare su TripAdvisor il proprio voto, dispensando lodi o infliggendo sonore bocciature. Panorama.it ne ha “intercettato” uno. 45 anni, vive a Roma e per lavoro viaggia molto. In un paio di anni ha pubblicato su TripAdvisor un centinaio di contributi, ed è diventato prima  “recensore esperto”, poi addirittura “super”.

Così, mentre la Fipe, l'associazione che rappresenta gli albergatori e i ristoratori italiani, fa sapere di aver avviato una raccolta di testimonianze di esercenti a cui è stato proposto l’acquisto di recensioni positive per far crescere in senso positivo la loro reputazione in rete, e non esclude di rivolgersi alla magistratura, S.D. spiega come fare a riconoscere quelle “sospette”. Iniziando dai numeri.

"Sì, perché se c'è qualcuno che ha pubblicato un'unica recensione che stronca una struttura, il fatto deve destare dei sospetti in quanto un recensore attendibile è chi lascia commenti con regolarità, usando questo strumento con criterio e correttezza, pubblicando recensioni vere rispetto alla propria esperienza".

Come si fa a riconoscere un “recensore attendibile”?
Intanto partiamo dal presupposto che su TripAdvisor non scrivono critici, esperti di gastronomia o giornalisti specializzati, ma semplici viaggiatori che riferiscono le loro esperienze personali.  Oltre a controllare il numero di recensioni lasciate, io consiglio di andare a vedere chi è che lo fa. Tutti i recensori hanno un profilo pubblico in cui è indicato se la persona viaggia per lavoro o per diletto, se lo fa da solo o con la famiglia, gli amici, animali domestici. Così, dovendo scegliere un albergo o un ristorante, posso regolarmi sull'esperienza di chi è più affine a me.

Tra tutte le informazioni che il recensore dà di sé, mancano nome e cognome. Perché?
Questo rientra nei meccanismi della rete, anche su molti altri social network si interviene con un nick name piuttosto che con il proprio nome e cognome.

E non crede che ciò garantirebbe una maggiore trasparenza?
Sì, probabilmente sì e non avrei nulla in contrario se mi fosse richiesto.

Una recensione falsa come può essere smascherata?
In linea di massima è sospetta una recensione che stronca in maniera netta o usa troppi superlativi per esaltare una struttura. Un consiglio utile è fare la media ponderata di tutti i giudizi.

Albergatori e ristoratori hanno iniziato a denunciare l'esistenza di un “mercato delle recensioni”  e di società di online reputation. Quanto peserà ciò sulla credibilità di TripAdvisor?
Sicuramente molto, però qui rientriamo nel reato, nel senso che un'agenzia che contatta un albergo e gli dice o mi dai le stanze a metà prezzo o ti faccio delle recensioni negative, così come il fornitore di vini che in cambio delle bottiglie di vino offre tot recensioni positive a un ristorante, sta commettendo un reato e in questo caso dovrebbe intervenire la magistratura.

E TripAdvisor sarebbe in grado di fornire i nomi e i cognomi dei propri recensori?
Certo, non solo TripAdvisor ha delle regole anti frode ed esegue numerosi controlli, ma possiede anche tutti i dati personali dei propri recensori che, in caso di reato, possono essere facilmente individuabili.

All'inverso, le è mai capitato che qualche ristoratore o albergatore le abbia offerto uno sconto in cambio di una recensione positiva?
No, mai.

Secondo lei gli esercenti sono sul piede di guerra perché mal sopportano il fatto che i loro clienti, con TripAdvisor, possano scambiarsi le loro esperienze senza condizionamenti?
Talvolta è così, ma albergatori e ristoratori devono abituarsi ad accettare le critiche che gli arrivano “dal basso” e farne tesoro per migliorare il proprio servizio. D'altra parte loro hanno tutta la possibilità, se si sentono colpiti ingiustamente, di rispondere su TripAdvisor a ciascun giudizio negativo. E non limitarsi a ringraziare solo chi li loda.

Nonostante tutto lei si sente ancora di difendere questo strumento?
Assolutamente sì. Trovo molto positivo il fatto che i viaggiatori possano esprimere pubblicamente il proprio gradimento e confrontarlo con quello degli altri. Certo, non si tratta mai di oro colato, ma in linea di massima, quando ho scelto un albergo in base alle recensioni pubblicate su TripAdvisor, le ho quasi sempre trovate affidabili rispetto a quello che cercavo.

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Claudia Daconto