Terrorismo, Alfano: teniamo sotto controllo i sospetti jihadisti
DANIELE SCUDIERI / Imagoeconomica
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Terrorismo, Alfano: teniamo sotto controllo i sospetti jihadisti

Presto arriveranno nuove espulsioni; i foreign fighters sono 59. "Nessuna infiltrazione fra gli immigrati via mare"

In una conferenza stampa al Viminale, domenica, il ministro dell'interno Angelino Alfano ha fatto il punto sulle attività contro le possibili minacce del terrorismo islamista in Italia.

- Nelle ultime settimane ci son state nove espulsioni, altre seguiranno presto.
- Alfano ha fornito la lista aggiornata dei foreign fighters nel nostro paese: sono saliti a 59, di cui 5 con passaporto italiano e due dalla doppia nazionalità.
- I sospetti jihadisti tenuti d'occhio "sono molti più dei cento" di cui hanno dato conto alcuni media.

Pericolo immanente e imprevedibile
- Il pericolo è "immanente e imprevedibile" e dunque "abbiamo alzato al massimo il livello di sicurezza".

I nove espulsi
Il ministro si è soffermato sull'identikit degli espulsi dalla fine di dicembre ad oggi. Prima dei fatti di Parigi quindi:
cinque tunisini,
un turco,
un egiziano,
un marocchino,
un pakistano.

Nessun reato da contestare
Si tratta di persone residenti prevalentemente nel Centro-Nord. Tutte con regolare permesso di soggiorno, residenti da anni in Italia.
Due degli espulsi hanno coinvolto anche le famiglie per mandarle in Siria a combattere; qualcuno di loro si è autoradicalizzato sul web, alcuni erano internauti "molto attivi", altri avevano aderito all'Isis ed altri ancora erano reclutatori e dediti al proselitismo.
Per nessuno di loro c'erano reati da contestare.

Si è scelta così la via di allontanarli dal Paese per motivi di sicurezza nazionale, in accordo con gli Stati di provenienza.

Per alcuni è stato usato anche l'appiglio dei documenti non in regola.

Hinterland milanese
In due - pare un marocchino e un egiziano - vivevano da anni nell'hinterland milanese ed erano tra quelli sotto osservazione da parte della polizia e dei carabinieri del Ros.
E non finisce qui.

Alfano ha infatti annunciato altre espulsioni. Valutazioni sono in corso su alcune posizioni. "Ma su questo - ha spiegato - manteniamo il riserbo, non dobbiamo dare vantaggi a nessuno".

Più di 100 nella galassia jihadista
Certo è che si guarda con estrema attenzione alla galassia jihadista 'made in Italy', formata, ha sottolineato, "da un numero di soggetti di molto superiore a cento". Non è, ha aggiunto, "una lista nera, ma le posizioni individuali dei soggetti sospetti sono radiografate e passate al microscopio per cogliere ogni piccolo segnale che possa generare dubbi sulla sicurezza".

L'attività di servizi, antiterrorismo e Ros è dunque febbrile sugli ambienti a rischio: luoghi di culto radicali, predicatori itineranti, gruppi che appoggiano la resistenza anti-Assad e agiscono da 'facilitatori' per l'invio di combattenti, siti web islamisti, convertiti, giovani vulnerabili alla propaganda dell'Isis.

Nessuna infiltrazione fra gl iimmigrati che arrivano via mare
Dopo aver riferito che finora "non è emerso nulla" su possibili infiltrazioni di terroristi tra gli immigrati che arrivano in Italia via mare, Alfano ha rassicurato: "Possiamo dire di aver fatto tutto il necessario per prevenire, nei limiti del possibile, la minaccia. Il nostro è un lavoro che non conosce sosta contro il terrorismo".

I foreign fighters
La stima del numero dei foreign fighters è in continuo aggiornamento: l'ultimo dato parla di 59 (erano stimati in 53 fino a pochi giorni fa). Non si tratta, ha puntualizzato il ministro, "di soggetti presenti in Italia, ma che hanno avuto a che fare, in qualche modo, con il nostro Paese: 14 di loro sono morti, cinque italiani sono partiti per la Siria, due con doppia nazionalità, 25 stranieri collegati in vario modo all'Italia e 13 siriani partiti dall'Italia.

Nell'elenco dei 59, foreign fighters anche 15 morti, poi 25 stranieri che, pur non essendo partiti dall'Italia, hanno avuto a che fare con l'Italia in passato e 13 siriani partiti dall'Italia.

Ecco l'identikit di alcuni dei combattenti italiani:
GIULIANO IBRAHIM DELNEVO - Genovese, convertitosi all'Islam, morto in Siria dalle parti di Aleppo nel giugno del 2013. Aveva 23 anni. Si era convertito nel 2008. Nascondeva il suo volto sulle pagine facebook dietro al logo di un movimento fondamentalista ceceno.
GIAMPIERO F. - Nato a Reggio Calabria, 35 anni, cresciuto a Bologna, dove si avvicina a circoli integralisti islamici e poi trasferitosi in Spagna. In carcere in Iraq per terrorismo internazionale.
MARIA GIULIA 'FATIMA AZ ZAHRA' SERGIO - Nata a Torre del Greco, poi trasferita a Inzago (Milano), 27 anni, convertita nel 2009 all'islam dopo aver conosciuto un marocchino che poi sposa. Spostatasi in Toscana, entra in contatto con estremisti islamici che operano nei Balcani. L'ultima sua traccia è un volo Roma-Istanbul a settembre 2014. Da lì dovrebbe essere entrata in Siria.
ANAS EL ABBOUBI - Marocchino (naturalizzato italiano, alias 'Anas Abdu Shakur'), 21 anni, residente nel bresciano, fondatore della filiale italiana di Sharia4, un movimento ultraradicale islamico messo al bando da Paesi europei fondato in Belgio nel 2010 dal predicatore filo-jihadista Omar Bakri. Arrestato nel giugno 2013. Secondo la famiglia si trova in Siria.

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