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Sciopero Tir, aerei e taxi: per i trasporti, giorni neri in vista

Sabato 18 fermi i mezzi pesanti, lunedì 20 il personale Enav, la protesta dei tassisti il 23 e il 5 aprile quella del personale Alitalia

Dai tir, agli aerei, ai tassisti. Tra proteste e scioperi si preannunciano giorni complicati per chi si dovrà spostare nel nostro paese con un assaggio di "primavera calda" sul fronte dei trasporti che prenderà il via sabato 18 per continuare la prossima settimana.

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Si comincia proprio durante il fine settimana con il Tir day organizzato da Unatras che sabato vedrà coinvolte 20 città in 11 regioni, non proprio uno sciopero ma una serie di iniziative organizzate dagli autotrasportatori per chiedere al Governo di rispettare gli impegni assunti con le imprese. Punti salienti: la determinazione dei costi indicativi di esercizio da far valere nei confronti dei committenti al contrasto della concorrenza sleale, le sanzioni contro il mancato rispetto dei tempi di pagamento, lo sblocco delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali. Si prevedono cortei di "camion lumaca", conferenze stampa, sit in davanti alle sedi della Motorizzazione Civile e della Prefettura, incontri con Parlamentari ed esponenti delle istituzioni.

Più complicata promette di essere la giornata di lunedì per chi dovrà spostarsi in aereo: fermo dalle 13 alle 17 per lo sciopero nazionale il personale operativo dell'Enav e il personale amministrativo nelle ultime 4 ore del servizio, mentre la sigla sindacale CUB Trasporti (e per gli aeroporti di Milano anche il sindacato USB) ha proclamato un'intera giornata di sciopero.

Alitalia ha già cancellato 40 voli tra nazionali ed internazionali. Sul fronte del trasporto aereo lo sciopero di lunedì sarà un assaggio: il 5 aprile infatti, per protestare contro i 2.000 tagli annunciati, si bloccheranno per 24 ore tutti i lavoratori di Alitalia.

Giovedì 23, infine, dopo il caos dei primi di marzo, tornano a protestare i tassisti, ancora una volta per chiedere regole stringenti su noleggi con conducente e Uber.

La protesta però questa volta non è unitaria ed una serie di sigle preferiscono invece attendere gli sviluppi del tavolo tecnico del governo che sta definendo le nuove regole. Protestano quindi i tassisti aderenti a Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Uti, Unica Cgil, Unimpresa mentre non aderiranno gli autisti delle Associazioni Nazionali della Cooperazione (Legacoop Servizi, Federlavoro e Servizi-Confcooperative), dell'Artigianato (Confartigianato, Cna, Sna Casartigiani) e del Commercio (Silt-Confcommercio)

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ANSA / ETTORE FERRARI
Alcuni taxi all'uscita della stazione Termini a Roma, 22 febbraio 2017

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Redazione