Sanità in Lombardia: è scandalo corruzione
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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Sanità in Lombardia: è scandalo corruzione

21 arresti per associazione a delinquere finalizzata a corruzione, turbativa d'asta e riciclaggio. Tra questi, Fabrio Rizzi, braccio destro di Maroni

Ventuno persone sono state arrestate questa mattina all'alba dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Monza e indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta e riciclaggio.

L'indagine, coordinata dalla Procura di Monza e denominata Smile, ha ricostruito l'operato di un gruppo imprenditoriale accusato di aver corrotto funzionari delle gare di appalto pubbliche lombarde, bandite da diverse Aziende Ospedaliere per la gestione esterna di servizi odontoiatrici, riuscendo ad aggiudicarsele.

Tra gli arresti anche quello del consigliere regionale della Lega Nord, Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità ed estensore della recente riforma.

Ordine di custodia cautelare anche per la moglie, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Per entrambi l'accusa è di associazione per delinquere. Perquisizioni sono in corso nel domicilio di Rizzi e negli uffici al Consiglio regionale.

In carcere è finito anche un imprenditore vicino a Rizzi, Mario Valentino Longo. Come per Rizzi, anche la moglie di Longo è agli arresti domiciliari. Anche per loro c'è l'accusa di associazione per delinquere.

''Non vogliamo coprire nessuno, non abbiamo nessuno da difendere, chiunque abbia sbagliato mi risponderà'': lo ha detto Roberto Maroni, annunciando un ''comitato ispettivo'' sul caso di Fabio Rizzi.

Il presidente della Lombardia ha sostenuto che in questa vicenda ''la Regione è parte offesa'', aggiungendo di sentirsi ''offeso'' anche personalmente e come leghista.

Per dare conto del sistema "truffaldino" al centro dell'inchiesta, il gip di Monza Emanuela Corbetta riporta un'intercettazione del 25 marzo 2014 tra "il dott. Valvo, responsabile del centro odontoiatrico dell'Ospedale Paolo Pini" e l'imprenditrice Maria Paola Canegrati.

Una telefonata che, scrive il gip, "dà conto di come il sistema truffaldino, ideato dal dott. Nicotra, responsabile delle strutture della Canegrati all'interno dell'ospedale di Niguarda" siano divenute "istruzioni di carattere generale per tutti i centri odontoiatrici dell'indagata e abbiano, di fatto, indotto i pazienti che avrebbero potuto usufruire di prestazioni a carico del S.S.N. pagando un ticket modesto, a richiedere la prestazione in solvenza a prezzi molto più elevati nella, erronea, convinzione che il ticket da pagare sarebbe stato inferiore di solo pochi euro".

Nel corso della telefonata, infatti, Canegrati passa il telefono a tale "Beretta" che parlando con Valvo dice: "La logica però, in questo caso, è che si fa questo discorso perché il... la quota del ticket arriverebbe a costare verosimilmente quanto ci costa in solvenza, e quindi gli possiamo dire... Allora col ticket costa per dire quaranta euro, senza ticket costa quarantacinque però ce l'ha subito... capito?".

Il metodo, spiega il gip, "di predisporre una ricetta per ogni prestazione (anziché arrivare fino ad otto prestazioni per ogni ricetta con un ticket massimo di 66 euro) cagiona permanentemente un danno all'utenza di rilevante entità ogni qualvolta un paziente necessiti di più prestazioni". E' evidente, conclude il gip, "che un siffatto sistema fraudolento avrebbe vita breve in una struttura sanitaria nella quale fossero effettivi e rigorosi i controlli sullo svolgimento del servizio svolto dal privato in regime di appalto, mentre, evidentemente, il più volte menzionato 'sistema Canegrati', fatto di rapporti confidenziali, amicizie, corruzioni e forte sostegno della politica dall'esterno, ha determinato uno spazio di manovra privo di alcun limite, idoneo a lasciare il cittadino privo di qualsiasi tutela".

In serata, intanto, il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini ha sospeso Rizzi "per il bene suo, della verità, della Lega e dei cittadini della Lombardia".

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