San Raffaele: 9 indagati per presunta truffa al SSN
ANSA/ DANIELE MASCOLO
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San Raffaele: 9 indagati per presunta truffa al SSN

Ammonterebbero a 28 milioni di euro le irregolarità nei rimborsi percepiti su 4 mila interventi chirurgici

Una presunta truffa al servizio sanitario nazionale da 28 milioni di euro per presunte irregolarità nei rimborsi percepiti su 4mila interventi chirurgici all'ospedale San Raffaele di Milano: è la contestazione della Procura di Milano che ha chiuso l'inchiesta nei confronti di 9 persone.

I finanzieri del Comando provinciale di Milano stanno notificando gli avvisi di conclusione delle indagini a rappresentanti legali, dirigenti e primari del San Raffaele, indagati per il reato di truffa aggravata a danno del servizio sanitario e falso.

Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia tributaria di Milano e coordinate dal pm Giovanni Polizzi, "hanno consentito di accertare - come spiega la Gdf - come in diverse unità operative della struttura siano stati negli ultimi anni eseguiti oltre 4mila interventi chirurgici in violazione delle norme di accreditamento relative alla presenza minima di operatori e anestesisti, nonchè di impiego di medici specializzandi".

L'ospedale, secondo le indagini, "ha autocertificato il mantenimento dei requisiti richiesti per l'accesso al rimborso della prestazione sanitaria offerta, ottenendo indebiti rimborsi per oltre 28 milioni di euro". Nei confronti degli enti, chiarisce la Gdf, "che hanno gestito nel tempo la struttura ospedaliera è stata contestata la responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001".

Tra gli indagati ci sarebbe anche Alberto Zangrillo "in qualità di primario" di Anestesia. Indagati anche Nicola Bedin, amministratore del S.Raffaele, lo stesso ospedale, la Fondazione Monte Tabor e il direttore sanitario.

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