Roma, l'incendio delle periferie
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Roma, l'incendio delle periferie

Scontri, feriti, manifestazioni e proteste. Da Tor Sapienza all'Infernetto cresce il malessere alle porte della capitale

La seconda rissa in quattro giorni nel centro che accoglie minori rifugiati. E un altro pezzo di periferia a Roma rischia di incendiarsi.

Questa volta al centro rifugiati dell'Infernetto, alla periferia sud di Roma, sono volate spranghe e bastoni, con panchine sradicate ed usate come armi. Il bilancio parla di sei feriti, tra cui un vigilante, e cinque immigrati denunciati.

Percorsi individuali

Quattro dei minori, già spostati dalla contestata struttura di Tor Sapienza, saranno instradati in "percorsi individuali", ovvero si penserà' a trasferirli altrove: sono ritenuti tra i responsabili non solo della maxirissa della notte scorsa ma anche di quella di sabato.

"Per i ragazzi presenti all'Infernetto - spiega l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Rita Cutini - stiamo predisponendo percorsi di accoglienza individuali in grado di dare risposte più efficaci e un maggiore sostegno. Per i ragazzi trasferiti da Tor Sapienza abbiamo sempre parlato di una soluzione provvisoria. In queste ore stiamo definendo un percorso più adatto alle loro esigenze e alla loro storia, fatta di disagio e sofferenza". 

Tor Sapienza, non chiamatela "razzista"

L'arrivo all'Infernetto dei minori trasferiti dal centro "Un Sorriso" di Tor Sapienza, dunque, ora preoccupa i residenti. La struttura, come quella di Tor Sapienza, è  presidiata 24 ore su 24 dalle forze dell'ordine.

Violenza continua

Martedì sera l'ultimo episodio di violenza. Una cinquantina di migranti si sono affrontati a suon di calci e pugni, utilizzando bastoni e spranghe divelte dal centro. All'origine della violenta lite ci sarebbe stato il tentativo da parte di un gruppo di prevaricare sull'altro. I cittadini, allarmati da grida ed urla, hanno allertato le forze dell'ordine che sono arrivate in massa sul posto. L'ambulanza ha trasporto in ospedale sei persone ferite. Tra loro ci sono anche i cinque fermati dalla polizia e denunciati al tribunale dei minori per la maxirissa.

Manifesti e social network

Nel frattempo all'Infernetto comincia a montare la rabbia. Sono comparse decine di manifesti di Casapound contro la struttura, mentre sui social network si chiede a gran voce che gli immigrati "tornino a casa loro". Il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli ha visitato il centro ribadendo di "procedere con urgenza al completo sgombero".

Gli abitanti si preparano al corteo che sabato pomeriggio attraverserà le strade del quartiere a due passi dal mare passando davanti al centro d'accoglienza: "Prima gli italiani", l'inequivocabile slogan. La protesta violenta rischia di contagiare nelle sue frange piu' estremiste anche altri settori della periferia. Nei prossimi giorni altre manifestazioni si terranno all'Eur e a Tor Sapienza e anche qui la frase programmatica non lascia dubbi "Roma ai Romani".

E sui muri del quartiere Alessandrino qualcuno ha appeso uno striscione: "Non ci pensate, non ci provate: gli immigrati qui non li portate".

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Redazione