Ecco la riforma della scuola di Renzi
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Ecco la riforma della scuola di Renzi

Il documento diviso in 11 punti. Il primo: assunzione di 150mila precari. Leggi tutto - Il videomessaggio di Renzi  - Sondaggio - I timori dei precari spiegati da un insegnante non di ruolo

Si chiama "La Buona Scuola" è il piano di riforma presentato dal Governo Renzi sull'ormai famoso sito dei "mille giorni", passodopopasso.italia.it . Un piano ambizioso, diviso in 11 punti (scarica il documento alla fine dell'articolo), che parte da un annuncio fatto dallo stesso premier in un'intervista a Rtl stamane dell'assunzione di 150mila precari. "In cambio però - ha spiegato Renzi - chiederemo loro maggiore disponibilità ed uno sforzo in più".

 

Nel progetto si parla di "meritocrazia" ("Non credo sia giusto dare scatti di anzianità sugli stipendi a docenti che lavorano male, meglio premiare di più chi ha fatto bene") senza però entrare nel merito di quali siano i criteri di valutazione degli insegnanti. Fine poi della "supplentite" dando maggiori poteri ai presidi che potranno costruirsi una propria "squadra" scuola per scuola con la quale coprire le eventuali falle, senza bisogno di graduatorie ed altro.

 

La riforma prenderà il via dunque a partire dall'anno scolastico 2015-2016. 

Ecco i punti salienti del piano

Le misure che vanno inserite nel Decreto Legge e tese essenzialmente alla piena realizzazione dell'autonomia scolastica, alla valorizzazione della funzione docente sulla base del merito, al potenziamento del collegamento tra la scuola ed il mondo del lavoro sono principalmente le seguenti:

- definizione di un organizo di diritto finalmente più ampio e l'individuazione all'interno dello stesso di un organizo in posizione funzionale, organizzato anche per reti di scuole

- il superamento del meccanismo delle supplenze brevi e saltuarie

- l'ampliamento delle classi di concorso e criteri per la mobilità geografica

- l'individuazione di una nuova procedura di abilitazione ai fini del reclutamento del personale docente ed educativo

- il ripensamento dello status giuridico del docente con particolare riferimento alla sua progressione di carriera, attraverso il superamento del criterio legato all'anzianità di servizio, e con la la definizione di un meccanismo che premi la valutazione e la valorizzazione delle competenze didattiche e professionali dei docenti e che punti sulla formazione degli stessi (Scatti di competenza")

- la destinazione di una parte delle risorse del MOF (Fondo per il Miglioramento dell'offerta Formativa)

- la maggiore autonomia scolastica mediante il rafforzamento delle funzioni della dirigenza scolastica e il riordino degli organi collegiali della scuola

- il rafforzamento delle competenze degli alunni

- l'individuazione di nuovi strumenti di finanziamento e di investimento nella scuola

- la semplificazione delle procedure di alternanza scuola-lavoro

- la revisione delle procedure amministrative e gestionali in uso nelle scuole mediante il potenziamento dell'utilizzazione delle tecnologie informatiche e l'implementazione della digitalizzazione, e l'abrogazione di procedure burocratiche obsolete (c.d. Sblocca Scuola) 

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Andrea Soglio