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(Ansa)
ARTICOLI FREEMIUM

Il rave di Modena non rispettava una dozzina di norme penali e civili

Dall'invasione di terreni ed edifici, allo spaccio, alle mancate norme sull'uso della musica e sulla somministrazione di cibi e bevande

Da giorni non si parla d’altro: il rave party, soprattutto del decreto voluto dal governo di Giorgia Meloni che vieta tutti i ritrovi abusivi di gruppi di ragazzi tra musica a tutto volume ed anarchia assoluta. Molti infatti criticano la norma del governo, definendola addirittura anti-costituzionale che vieta le libertà individuali. Dall’altra parte c’e la legge e le regole che questo tipo di manifestazioni violano, senza alcun dubbio. Ma chi organizza un rave quali leggi sta violando? Parecchie, sia di carattere penale che civile.

A rispondere sulle violazioni di carattere penale è l’avvocato Angelo Capelli. «Durante i rave illegali le norme del codice penale di riferimento che vengono violate riguardano l’articolo 633, ossia occupazione abusiva di immobili che prevede una pena di due anni di reclusione che con patteggiamento arriva anche un anno. Questo tipo di reato di “invasione di terreni ed edifici” a mio avviso prevede una pena scarsamente efficace, oltre che difficilmente applicabile perché a querela di parte. In pratica le forze dell’ordine possono intervenire solo se qualcuno denuncia altrimenti l’autorità giudiziaria non può procedere».

Ma com’è possibile individuare tra migliaia di partecipanti ai rave chi denunciare?

«È praticamente impossibile identificare i soggetti da denunciare. Quindi sono tutti reati che dal punto di vista penale prevedono una pena molto bassa e difficilmente perseguibile.Inoltre un altro reato che si profila nello svolgersi di questi eventi è il danneggiamento che rientra nell’articolo 635 e prevede una pena da 6 mesi a tre anni. Allora ben venga una norma che possa essere usata nel caso specifico come strumento di deterrenza da parte delle forze dell’ordine».

A parlarci invece dei reati amministrativi commessi nei rave illegali è il comandante della polizia locale della città di Latina Francesco Passeretti.

«Durante i rave illegali viene violata la norma prevista dalla circolare Gabrielli del 7 giugno 2017 emessa a seguito dei fatti di Torino, dove è morta una ragazza e ci sono stati centinaia di feriti per la calca.La Circolare Gabrielli fornisce regole precise per la gestione degli eventi che prevedono un forte afflusso di pubblico e fa una netta distinzione tra Safety (responsabilità di Comune, Vigili del fuoco, Polizia municipale, Prefettura, organizzatori) e Security (servizi di ordine e sicurezza). Obblighi da rispettare per garantire la sicurezza pubblica con un’adeguato piano di sicurezza dove si valuta la capienza del luogo in cui si svolge l’evento con un conseguente piano di emergenza e di evacuazione, nonché con l’approntamento di mezzi antincendio e di soccorso ed emergenza. Tutti obblighi che sono a cura dell’organizzazione e prevedono un adeguato numero di operatori. Ad aggiungersi a questo ci potrebbe essere anche un possibile divieto di vendita di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro».

Nei rave cosa succede?

«Nei rave illegali questa serie di prescrizioni non vengono assolutamente rispettate. Durante questi eventi vengono somministrati cibi e bevande senza alcune autorizzazione sanitaria, in luoghi occupati abusivamente e per le quali prevista solo una sanzione amministrativa del Tulps. Ma oggi con il nuovo decreto verrano accorpate sotto la fattispecie di un unico reato. C’è poi da tener presente che ogni comune ha il suo regolamento per ogni singola violazione. A Roma per fatti del genere esiste il daspo urbano».

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Linda Di Benedetto