L'interrogatorio di Ruby
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L'interrogatorio di Ruby

Ecco cos'ha affermato Karima El Marough rispondendo alle domande di accusa e difesa

Oggi al Tribunale di Milano è stato il giorno di Ruby, la giovane marocchina al centro dei processi sui presunti festini a luci rosse ad Arcore, citata come testimone al processo che vede imputati per favoreggiamento della prostituzione Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.

Ecco i passaggi fondamentali del suo interrogatorio davanti al pm Sangermano:

- Arcore: «La prima volta che andai ad Arcore, il 14 febbraio 2010, sono partita da Viale Monza in un'auto con autista che aveva mandato Mora - racconta Ruby - Con quella vettura sono arrivata a Palazzo dei Cignì e là è salito in auto Fede, che io avevo visto al concorso di bellezza in Sicilia e avevo rivisto in un ristorante di Corso Garibaldi». «Durante quella festa - ha detto Ruby - raccontai una storia inventata, e cioè di essere figlia di una cantante brasiliana-egiziana e di essere parente di Mubarak». Berlusconi mi ha sempre dato una busta con dei soldi con dentro 2mila euro e sempre in banconote da 500»

- Le serate: «Ho visto Nicole Minetti vestita da suora che a un certo punto, mentre ballava, si è tolta i vestiti ed è rimasta in biancheria intima». «Le ragazze si avvicinavano in modo sensuale mentre facevano i loro balletti, ma non ho mai visto contatti fisici».  «Nei dopo-cena di Arcore la show-girl Marystelle Polanco si travestì da Obama e da Ilda Boccassini, con una parrucca rossa e con la toga. Altre ragazze si vestivano da infermierine sexy e da dottoresse».

- La notte ad Arcore: «Al termine della seconda festa ad Arcore sono rimasta a dormire a casa di Berlusconi e mi è stata data una stanza solo per me. Lui mi ha detto che potevo rimanere a dormire lì. Sono così rimasta da sola in una stanza. Mi hanno dato una tuta per dormire. Poi la mattina dopo, ho fatto colazione e sono tornata a Milano»

- Prostituzione: «Non ho mai fatto la prostituta».

- Età: «Conoscevo dalla Sicilia l'agenzia di Lele Mora e volevo incontrare il proprietario, perché la mia speranza era quella di lavorare nel mondo dello spettacolo e della moda». «Mi hanno chiesto delle foto e ho dato quelle del mio profilo Facebook e i documenti, che ho detto di avere dimenticato. Come nome ho dato quello di Ruby, preso da una telenovela, e come cognome Eiek, che è quello di una cantante. Come età ho detto di avere 19 o 20 anni».

- Soldi: «Ho sempre ricevuto tutte le volte che andavo a cena delle buste con 2000 o 3000 euro. Poi ho insisto io per parlare al presidente Berlusconi e raccontargli il mio sogno di aprire un centro estetico, cosa che per l'età e per la mancanza di documenti non riuscivo a fare». «Lui era sempre stato generoso e gli ho chiesto un aiuto un prestito. Ho insisto io per incontrarlo al di fuori delle cene e delle serate. Lui mi ha detto che voleva qualcosa di scritto, qualcosa di cartaceo e poi ci avrebbe pensato lui. La storia dei 4,5 milioni. Sono cavolate che raccontavo per darmi un tono, come molte altre cavolate che raccontavo»

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