Il gesto di Preiti era prevedibile ed evitabile
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Il gesto di Preiti era prevedibile ed evitabile

Secondo il Movimento Poliziotti, la sparatoria di ieri è il frutto della violenza verbale dei e verso i politici italiani

“Si poteva evitare”. E’ così che un ispettore della Polizia di Stato, Maurizio Cudicio, commenta la sparatoria avvenuta ieri a Roma durante il giuramento dei ministri.

“Quanto è accaduto davanti a Palazzo Chigi non è certamente un infortunio sul lavoro perché la piazza fa paura quando con le parole si incita alla violenza”. Solo 5 giorni fa, Maurizio Cudicio ha spiegato a Panorama.it, i timori degli uomini e delle donne che tutti i giorni si trovano per strada e nelle piazze a difendere l'ordine pubblico e lo Stato.

“Ho paura – ha detto - perché irridere gli avversari, sfottere, insultare e addirittura minacciare le persone, non può portare che alla guerra civile.” Lo sfogo del poliziotto era rivolto a Beppe Grillo, al quale contestava i toni usati nelle piazze e tra la gente per fare politica.    

Maurizio Cudicio, fondatore del Movimento poliziotti e Vice segretario nazionale del sindacato di polizia A.D.P., la politica ha voluto rassicurare gli italiani: “Non c’è pericolo. E’ stato solo un gesto isolato di uno squilibrato” Lei che cosa ne pensa?
“Non si tratta di uno squilibrato ma di un disperato. L’errore che sta facendo la politica è di confondere il termine squilibrato con disperato. Ma l’altro importante e gravissimo errore fatto dai rappresentanti della politica è quello di non pronunciare mai questa parola: “disperazione”. “

L'agguato di ieri, secondo lei, si poteva evitare?
“Assolutamente sì. Si poteva evitare, eccome. Alemanno ha detto cose giuste. Non è solo Grillo ma è tutta la politica che non sa parlare, dialogare, lavorare e rivolgersi alla gente. Grillo, va in piazza, alzando i toni. E questo è pericolosissimo”.

Il consigliere torinese del M5s, Bertola ha scritto su Facebook: “milioni di italiani pensano.. peccato che non ha ucciso qualche ministro”. Lei che vive giornalmente tra la gente, per strada, è questo il sentimento degli italiani? E’ quello che pensa la gente?
“Assolutamente no. Non voglio credere che la gente pensi così. Io porterei Bertola per strada con me, che sono un ispettore della Squadra Volanti, tra la gente e gli farei capire che cosa prova e che cosa è davvero la disperazione. E’ pazzesco. Così sta istigando alla violenza.. ed  è un reato penale. Dire queste cose alla folla è pericolosissimo perché è possibile trovare una o due persone disperate e non squilibrateche possono prenderlo alla lettera. E poi accade quanto è accaduto a Roma ieri”

Nella sua lettera lei ha criticato proprio il modo e il linguaggio usato da Grillo per fare politica perché crede possa istigare alla violenza di piazza… questo può essere un risultato?
“Con la mia lettera credo di aver fatto una premonizione… purtroppo credo che i fatti di ieri siano solo una risposta. Sono significative le parole di Preiti, colui che ha sparato: “se non trovo i politici sparo almeno ai carabinieri”. Noi rappresentiamo lo Stato. Ma quello che non è chiaro alla gente che non proteggiamo i politici ma lo Stato e l’istituzione ovvero la Carta Costituzionale.

Lei ha detto 5 giorni fa: ”Ho paura da Uomo e Poliziotto perché ho 2 figlie e quando si va in piazza, non si è mai sicuri di ritornare a casa per poterle riabbracciare”. Questo è quanto accaduto ieri al carabiniere Giangrande…
“Esatto. E’ proprio quello che è accaduto al mio collega. Nonostante tutto quello che può pensare la gente delle forze dell’ordine, noi ci siamo sempre e siamo sempre in piazza tra di loro e a difesa del popolo. Il carabiniere ferito alla gamba, sicuramente, se ci parliamo, non vedrà l’ora di ritornare in piazza tra la gente a fare il suo dovere.  

Dopo la sua dichiarazione rilasciata a Panorama.it, questa mattina anche il presidente del Senato, Grasso, chiede alla politica di moderare il linguaggio…non crede dovesse essere fatto prima?

“E’ la stessa cosa che accade quando una donna picchiata dal marito si presenta dalla polizia a fare denuncia e ci dice “aspettate il morto, aspettate che mi ammazzi, per poter intervenire?” E’ quanto avvenuto ieri davanti a Palazzo Chigi. Con l’unica differenza che noi non possiamo sempre intervenire in difesa della donna picchiata perché la legge ce lo impedisce, ma in questo caso era possibile intervenire per tempo e moderare il linguaggio. E questo già moltissimi anni fa. I politici devono smettere di fare baruffa tra di loro perché questo è un segno di violenza che il popolo non tarderà ad emulare di nuovo.”  

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Nadia Francalacci