Nord vs Sud. E' guerra tra precari della scuola
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Nord vs Sud. E' guerra tra precari della scuola

Gli aspiranti docenti del Nord in rivolta contro i "precari" del Sud che hanno invaso le loro graduatorie. Ecco come evitare che un insegnante del Sud "rubi" una cattedra al Nord

Precari del Nord contro precari del Sud. E’ scoppiata, almeno su Facebook, una “guerra” tra poveri, quelli della scuola: i supplenti.  
A ribellarsi e a manifestare tutto il loro malessere e la rabbia sono i supplenti residenti al Nord che quest’anno si sono visti rubare il posto in graduatoria, e quindi sfumare l’immissione in ruolo.

Insomma, secondo gli aspiranti insegnanti “nordici” sarebbe in atto una vera e propria invasione, un assedio da parte dei colleghi provenienti da Campania, Sicilia, Calabria, Basilicata  e Puglia.

Il motivo? Il 53 per cento delle oltre 28 mila cattedre messe a disposizione dal ministero per le assunzioni di quest’anno andranno a scuole del Nord. Ma a sedere in cattedra saranno per la maggior parte docenti meridionali trasferitisi di recente. Nella lista della scuola primaria della provincia del capoluogo toscano, Firenze, le prime 55 posizioni sono occupate da altrettante new entry: 16 siciliani, 33 campani e 2 calabresi. E sono proprio quelle utili per le immissioni in ruolo di quest’anno. Due aspiranti maestre di ruolo, inoltre, sono nate all’estero e altre due, le più “settentrionali” delle 55, sono originarie di Frosinone.

Professoressa Susanna Garosi, insegnante di lettere toscana, cosa sta succedendo? C'è davvero questa "invasione"?

“Per fermare questa "invasione", basterebbe che i nuovi inclusi nelle graduatorie dei precari della scuola che provengono da altre province, fossero inseriti non "a pettine", cioè in base ai loro punteggi fra i supplenti senza così precederli nelle graduatorie. In sostanza occorrerebbe fare quello che invece si fa con le graduatorie dei docenti a tempo indeterminato cioè di ruolo: sarebbe sufficiente inserirli in fondo alle alle liste a prescindere dai loro punteggi. Faccio un esempio: se un docente a tempo indeterminato decide di passare dalla provincia di Grosseto a quella di Livorno, anche se ha 200 punti e l'ultimo degli insegnanti della provincia di Livorno ha per così dire 50 punti, ha la precedenza il docente che era già su Livorno, non il contrario. Sarebbe necessario che l'ordinanza per i docenti a tempo indeterminato venisse estesa anche a quella dei precari. Tutto qui. Ma al nostro Ministero questo non interessa".

E' vero che questo esodo crea anche forti tensioni, per non dire odio tra i vari supplenti che si vedono usurpato il posto di lavoro?

"Più che odio fra i docenti si tratta di dissapori, perché chi era già in quella graduatoria da anni, visti i tempi che corrono, rischia di restare senza lavoro e devo dire che questo succede molto spesso".

E questo malessere, ha ricadute sui ragazzi e sull'insegnamento?

"Tutto ciò non ha ripercussioni specifiche sui ragazzi, ma sulla didattica sì, perché magari hanno avuto lo stesso insegnante di una determinata materia per anni e poi all'improvviso se ne trovano un altro.
E, credetemi, questo non è una cosa da poco".

Come per Firenze, la situazione si ripete anche in provincia di Prato e in provincia di Lucca: quasi tutti i posti andranno a docenti meridionali. Idem in Lombardia. Ad esempio, in provincia di Milano saranno 245 le assunzioni a titolo definitivo per la scuola primaria. Nelle prime posizioni troviamo ben 241 trasferiti da altre province: 116 siciliani, 54 campani, 21 pugliesi e 18 calabresi. In totale, 209 meridionali, il 93 per cento. Stessa situazione anche in Piemonte .

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Nadia Francalacci