Camping on board e le altre pericolose "pratiche" degli armatori
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Camping on board e le altre pericolose "pratiche" degli armatori

Mentre si cercano le cause all'origine dell'incendio sulla Norman Atlantic, ecco come alcune compagnie mettono in pericolo la sicurezza dei passeggeri

Clandestini, camping on board e camion refrigerati con l’accensione del motore in navigazione. Alcuni armatori sono a conoscenza di “pratiche” pericolosissime per la sicurezza della navigazione ma tacciono. Anzi, in alcuni casi autorizzano.

Iniziamo con la presenza di clandestini a bordo delle navi gestite da armatori di nazionalità greca: questa non è certo una novità. Quindi è stupido, se non addirittura ridicolo, gridare allo scandalo e far finta di aver scoperto questo "fenomeno" dopo la tragedia della Norman Atlantic.

Sono ormai decenni che alcuni armatori del Paese dirimpettaio all’Italia, imbarcano consapevolmente migliaia di clandestini di etnia curda, afghana, irachena, iraniana e siriana. Attraversano la Turchia, con la complicità di gruppi criminali locali e stazionano, nei pressi delle aree portuali, stivati con acciughe e in condizioni estremamente precarie per intere settimane, in attesa di essere imbarcati in questi viaggi della speranza verso le nostre coste.

Per lo più sono uomini tra i 30 e i 50 anni e ragazzi di un’età compresa tra i 14 e i 19. Viaggiano stivati dentro ai container o nei rimorchio dei camion. Dopo l’utilizzo da parte delle compagnie di gestione delle aree aeroportuali degli scanner ad hoc per rilevare la presenza di calore umano all’interno di queste strutture, però, si sono diversificate le modalità di ingresso di questi clandestini. In alcuni casi si legano sotto i rimorchi o le motrici dei camion e in altri casi stivati all’interno dei camper, mescolati a passeggeri regolari.

Ed ecco un'altra delle probabili cause che potrebbero essere all’origine del devastante incendio che ha distrutto la Norman Atlantic.

Camping on board
È usanza di moltissimi armatori, non solo greci, di autorizzare il camping on boarddurante la navigazione. Ciò sta a significare che i passeggeri che si imbarcano con il camper possono pranzare, dormire e soprattutto cucinare dentro il proprio camper mentre si sta compiendo la traversata. In sostanza vengono accesi fornelli o impianti di riscaldamento. Si tratta di un vero e proprio campeggio in alto mare. 

Senza passaporto europeo
A bordo di questi camper, ci sono normalissime famiglie in viaggio ma anche clandestini. E tra i clandestini anche terroristi senza passaporto europeo, quindi non di nazionalità Schengen. Uomini delle organizzazioni estremiste islamiche che raggiungono le cellule presenti in Europa per la formazione e addestramento dei nuovi seguaci. E viceversa: terroristi che lasciano clandestinamente l'Europa per aggiungersi alle file dei combattenti. Queste crociere sono un modo veloce e sicuro per i terroristi per raggiungere i luoghi di guerra senza lasciare traccia dietro di sè.   

Non è da escludere che, considerando le rigide temperature dei giorni scorsi, qualcuno abbia acceso stufette per riscaldarsi o un fuoco per prepararsi latte, caffè o minestre calde.

Camion refrigerati
Ed infine c’è il problema dei camion refrigerati, quelli che trasportano frutta, verdura e soprattutto pesce.

Una pratica diffusissima da parte degli armatori, non esclusivamente di nazionalità greca, è quella di far salire a bordo un numero molto superiore di camion frigo rispetto alle prese elettriche già predisposte dal costruttore della nave. Questi veicoli che hanno bisogno di mantenere costante la temperatura all’interno dei cassoni frigo, una volta imbarcati spengono il motore e i loro impianti di refrigerazione vengono collegati a cavi di alimentazione della nave.

Ma se non vi sono abbastanza prese di alimentazione come vengono mantenute le temperature interne dei frigo? Accendendo i motori dei camion. Un impianto difettoso potrebbe aver generato l’incendio. Poi la presenza di numerose cisterne contenenti olio, potrebbe aver contribuito a rendere l'incendio incontrollabile.

Quindi nella stiva della nave, dove per regolamento non dovrebbe esservi nessun soggetto durante l’intera tratta di navigazione, in realtà su moltissime imbarcazioni vi sono decine di persone che entrano e escono ma che soprattutto compiono decine di azioni che sono essere potenzialmente devastanti per la sicurezza della nave e dei suoi passeggeri.

Il sopralluogo dei tecnici
Per individuare l’origine del fuoco a bordo della Norman Atlantic che ha provocato almeno la morte di 11 persone, quelle al momento accertate, dovremmo aspettare il sopralluogo dei tecnici, il risultato delle indagini dell'autorità giudiziaria oltre che l'analisi del funzionamento delle apprarecchiature di bordo che verrà effettuata salla scatola nera. 

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Nadia Francalacci