Paolo VI beato: le immagini
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Paolo VI beato: le immagini

Papa Francesco ha proclamato beato il "grande timoniere del Concilio" in una piazza San Pietro gremita

La Chiesa ha 
proclamato beato il "grande timoniere del Concilio". Così papa
 Francesco ha definito Paolo VI nella messa in Piazza San Pietro 
con cui oggi, oltre a chiudere il Sinodo straordinario sulla
 famiglia, ha elevato papa Montini all'onore degli altari e alla 
venerazione dei fedeli.

La festa del nuovo beato sarà il 26 
settembre, data di nascita di Paolo VI, nella sua Concesio 
(Brescia), nel 1897. E tra i 70 mila fedeli presenti oggi alla 
beatificazione, circa tre mila provenivano proprio dalla diocesi 
di Brescia, mentre altri 5.300 da quella di Milano, di cui
 Giovanni Battista Montini fu arcivescovo dal 1954 al '63.

Oltre che dai padri sinodali, oggi la messa è stata celebrata
 anche da un altro Papa, quello emerito Benedetto XVI - che da
 Paolo VI fu creato cardinale nel 1977 - come già fece alla 
canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II il 27 
aprile scorso. Calorosissime le strette di mano tra Bergoglio e
 Ratzinger sul sagrato di San Pietro a inizio e fine cerimonia.


All'altare, durante la celebrazione la reliquia di Paolo VI, 
la sua maglietta insanguinata, quella che indossava quando uno 
squilibrato lo ferì con un pugnale all'aeroporto di Manila nel
 novembre del 1970. "Nei confronti di questo grande Papa, di
 questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo -
 ha detto Francesco nell'omelia, tra gli applausi della folla - davanti a Dio oggi non possiamo che dire una parola tanto 
semplice quanto sincera ed importante: grazie! Grazie nostro 
caro e amato Papa Paolo VI! Grazie per la tua umile e profetica 
testimonianza di amore a Cristo e alla sua Chiesa!".


E dopo aver citato passi del diario personale di Montini, dopo
 la chiusura dell'assise conciliare, che quel Papa portò a 
compimento con stoiche capacità di mediazione, Bergoglio ha
 sottolineato che "in questa umiltò risplende la grandezza del 
beato Paolo VI che, mentre si profilava una società 
secolarizzata e ostile, ha saputo condurre con saggezza
 lungimirante - e talvolta in solitudine - il timone della barca
 di Pietro senza perdere mai la gioia e la fiducia nel Signore".
 

Grazie nostro 
caro e amato Papa Paolo VI! Grazie per la tua umile e profetica 
testimonianza di amore a Cristo e alla sua Chiesa!

Non è difficile vedere in trasparenza quanto l'attuale Papa 
guardi proprio a Montini come una sua figura di riferimento. Lo
si è capito anche nella citazione che ha voluto fare, proprio 
oggi a conclusione dell'assemblea sulla famiglia, del Motu
 proprio "Apostolica sollicitudo" con cui nel settembre 1965 fa
 Paolo VI istituì il Sinodo dei Vescovi, organo collegiale per il
 governo della Chiesa: "scrutando attentamente i segni dei tempi,
 cerchiamo di adattare le vie ed i metodi alle accresciute
 necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della 
società".

Quasi un "manifesto" anche per il pontificato di
 Bergoglio. Come lo è, poi, un altro documento montiniano, 
l'esortazione apostolica "Evangelii nuntiandi", ricordata oggi 
dal Pontefice all'Angelus, nella Giornata Missionaria Mondiale, per dire che con essa Paolo VI "ha inteso risvegliare lo slancio 
e l'impegno per la missione della Chiesa", da "strenuo
 sostenitore della missione ad gentes". "Questa esortazione è 
attuale, ha tutta l'attualità", ha quindi aggiunto 'a braccio' e
 con trasporto il Papa, che proprio dal quel testo ha tratto
 grande ispirazione per il suo documento programmatico, 
l'esortazione "Evangelii gaudium".

ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI
Una panoramica su PIazza San Pietro nel giorno della beatificazione di Paolo VI

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