Nostalgia della scuola
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Nostalgia della scuola

Consigli per finire bene l'anno scolastico: 5. Riscopriamo la relazione didattica.

Pillole bisettimanali per aiutare studenti (e famiglie) a restare motivati con la didattica a distanza. A firma di Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, dirigenti e docenti dei licei Faes di Milano, nonché autori di Basta studiare! e Leggere per piacere (Sperling & Kupfer). Il mercoledì e la domenica, alle 8.30 su panorama.it, consigli, dritte e buone pratiche per concludere al meglio la scuola.

Da numerosi colloqui con gli studenti, ma anche dalla lettura di alcuni articoli dei giorni scorsi, sentiamo e leggiamo ultimamente una diffusa e crescente nostalgia per i tempi, gli spazi e il modo di vivere la scuola vera. Parliamo della scuola reale, in presenza, vissuta tra i banchi, in cortile, negli intervalli, ad ascoltare lezioni e a preoccuparsi per le interrogazioni, a progettare insieme pomeriggi di studio o i dettagli delle uscite didattiche. Quello che più manca rappresenta il punto centrale della vita scolastica, la relazione, il rapporto continuo tra la classe di discepoli e gli insegnamenti del maestro.

È una fatica evidente continuare a vivere la scuola senza il passaggio concreto della relazione didattica. Non sono tanto i voti a mancare, quanto proprio il rapporto quotidiano fatto di consigli, occhiate, gesti, toni, spazi e tempi vissuti anche con il corpo e non solo con la mente, occupata a distanza in un pc lontano da tutto. Ora che è evidente che un ritorno alla scuola in presenza non è ipotizzabile nel prossimo mese e che l'anno scolastico finirà nella modalità a distanza, si fa ancora più viva tale nostalgia.

Chi vive la scuola - studenti, docenti e famiglie - deve tenersi ben stretti questi pensieri, perchè il rimpianto non si limiti a sterile e lacrimevole evocazione, ma possa poi costituire una base ancora più solida per rilanciare ciò che ora ci manca, la relazione appunto con la scuola e nella scuola. Teniamoci stretto il rimpianto per non dare più nulla in futuro per scontato, per non lasciare deperire in noia ciò che ora viviamo come una lacuna.

Ritorneremo per coltivare la relazione con la scuola, per viverla con attenzione, passione ed entusiasmo per costruire con la mente e le emozioni i piccoli gesti quotidiani, l'interrogazione alla lavagna, le domande e gli appunti, il dibattito e la libertà, e l'epica eccezionale degli esami, delle nottate di studio, dei festeggiamenti con i compagni.

Etimologicamente la nostalgia è il desiderio di un ritorno. Allora torniamo a scuola con la forza delle emozioni e non passivi e annoiati. Lo siamo stati anche troppo, in questo periodo.

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Marcello Bramati

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Lorenzo Sanna