Messina: "Non era un'area a rischio”
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Messina: "Non era un'area a rischio”

Lo dice l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, in visita a Calatabiano per controllare lo stato della frana

6 novembre

h. 16.30

"In 12-24 ore il bypass dovrebbe essere riparato, per l'altro bypass, quello nuovo lungo un chilometro, ci vorranno circa 15 giorni". Lo dice l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maurizio Croce, a Calatabiano (Messina) per controllare lo stato della frana.
In questo momento i tecnici di Siciliaacque stanno cercando di riparare il bypass che era stato realizzato qualche giorno fa e collegava l'acquedotto dell'Alcantara a quello di Fiumefreddo e che si rotto stamani. I tecnici della Protezione civile, invece, stanno lavorando per capire come intervenire con il nuovo bypass quello che dovrebbe aggirare la montagna a Calatabiano e avere una portata piu' ampia di acqua. "La zona di Calatabiano era segnata dalla Protezione civile come area bianca nel piano di dissesto idrogeologico quindi non a rischio e nessun ente locale aveva mai segnalato dei rischi sulla zona in questione e quindi non credo che potessimo intervenire - afferma Croce. Abbiamo avuto come governo regionale un momento di crisi, per cui e' stato difficile affrontare il problema. Il governo nazionale credo sia stato tempestivo quando la situazione e' degenerata e si e' capito che era grave". (Ansa)


h. 13.00

"Responsabilita' politiche per l'emergenza a Messina? L'unica cosa vera è che c'è una incompetente gestione delle risorse idriche, perché il sistema è medievale. Il sindaco Accorinti prenda subito provvedimenti sul management di Amam. Stato e Regione sono dalla parte dei cittadini, e stanno facendo adempimenti che dovevano fare altri".
Lo dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Il governatore sottolinea che "all'alba abbiamo inoltrato al governo centrale la richiesta di stato d'emergenza per Messina, deliberata ieri dalla giunta regionale". "Siamo in collegamento costante con Palazzo Chigi, col sottosegretario De Vincenti, con i responsabili della Protezione civile nazionale e regionale e con la Prefettura di Messina - afferma Crocetta - Stiamo seguendo con determinazione l'emergenza in una situazione disastrosa della distribuzione idrica dell'acqua che si basa su un sistema arcaico che crolla con una semplice rottura di una tubazione". "Nessuno cerchi di scaricare su Roma e sulla Regione incompetenze letali e mancati interventi che dovevano essere fatti in passato - aggiunge Crocetta - La gestione dell'acqua a Messina è affidata a una azienda municipalizzata. In ogni caso, lo Stato non lascia da soli i cittadini e sta intervenendo al posto di chi doveva fare le cose e non le ha fatte e che ha dimostrato di non esserne all'altezza". 

Questa mattina la nave Ticino della Marina militare è partita da Augusta diretta verso Messina per intervenire nell'emergenza idrica che in questi giorni sta colpendo la città. Nave Ticino è un'unità navale che può trasportare fino a 1.200 metri cubi di acqua, e viene impiegata per il rifornimento idrico delle isole minori e delle zone costiere prive di sufficienti risorse idriche.



h. 8.00

Il consiglio dei ministri dichiarerà oggi lo stato di emergenza per Messina

Si è rotto il bypass che collegava l'acquedotto dell'Alcantara, all'altezza di Forza D'Agrò (Me), con quello di Fiumefreddo, che in questi giorni d'emergenza riforniva con 300 litri al secondo la città di Messina. A comunicarlo è il capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, che si sta recando sul posto per verificare il guasto.

La società "Siciliacque" che gestisce l'acquedotto dell'Alcantara sta cercando di trovare una soluzione al problema. Sembra che la saldatura non abbia retto. L'unico acquedotto che rifornisce in questo momento Messina, con una portata di 200 litri al secondo è quello della Santissima, ma il fabbisogno della città è di 970 litri al secondo.

Dopo la frana a Calatabiano, che è sempre più estesa, questo acquedotto non rifornisce più Messina.

Soprattutto nei rioni della parte alta della città, è stato predisposto un servizio con autobotti che però non è ancora sufficiente.

Per cercare di fare fronte all'emergenza al porto di Messina è arrivata una nave cisterna della Marnavi, che ha una capacità 5.450 metri cubi d'acqua immessi direttamente nella rete cittadina. L'approvvigionamento è stato già riprogrammato per altri tre giorni almeno, il 7 il 10 e il 13 novembre. In città operano anche 5 autobotti da ottomila litri ciascuno dell'esercito, il cui intervento è stato richiesto dalla prefettura. I militari hanno distribuito acqua nei rioni a secco e hanno eseguito interventi in due scuole, e anche all'istituto Antoniano di Cristo Re, che si occupa della distribuzione dei pasti per i poveri, in quest'ultimo caso per consentire il funzionamento della mensa e del servizio docce.

Sulla crisi idrica a Messina è intervenuta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan: "È inconcepibile che nel nostro Paese - ha detto - per l'incuria in cui si tiene il territorio, per la mancanza di investimenti ma anche di senso di responsabilità, siano sempre i cittadini a pagare".

Anche Milazzo, nel Messinese, rischia di rimanere a secco dopo un guasto alla condotta del Floripotema che rifornisce la città mamertina. Al momento, disagi soli nella zone più alte rispetto al livello del mare. Problemi anche in tre paesi dell'Agrigentino, dove sono state trovate tracce di batteri e la distribuzione dell'acqua e' stata interrotta a titolo precauzionale.

5 novembre

È ancora emergenza idrica a Messina, soprattutto nelle zone che si trovano nella parte alta di alcuni rioni dove l'acqua non è arrivata nonostante il by pass realizzato tra l'acquedotto di Fiumefreddo e quello dell'Alcantara. In queste aree, come per scuole e ospedali è stato predisposto un servizio con autobotti che però non sono ancora sufficienti. L'acqua che arriva con il by-pass della condotta dell'Alcantara, coi suoi 300 litri al secondo, oltre ai 200 della condotta della Santissima e circa altri 80 provenienti da alcuni pozzi non riesce a soddisfare il bisogno giornaliero.

I lavori per la messa in sicurezza della collina di Caltabiano non sono ancora iniziati e per questo il tempo previsto di 20 giorni per riparare anche la condotta di Fiumefreddo sembra non basti. I tecnici stanno pensando a un altro by pass sempre nella condotta di Fiumefreddo, da innestare dopo la frana di Calatabiano che potrebbe essere realizzato da una ditta tedesca. Stamani arriverà al porto di Messina una nave cisterna della Marnavi s.p.a. della capacità di 5.450 mc con immissione diretta dell'acqua nella rete cittadina. L'approvvigionamento si ripeterà nei giorni successivi e, in particolare, il 7 il 10 e il 13 novembre.

Anche Milazzo rischia di rimanere a secco dopo un guasto alla condotta del Floripotema che rifornisce la citta' mamertina. Al momento, disagi soli nella zone piu' alte rispetto al livello del mare. Gli operai del Comune sono al lavoro per cercare di individuare il punto esatto del guasto e operare l'intervento di ripristino.

4 novembre

Non cessa l'emergenza idrica a Messina, dove anche oggi alcuni rioni potrebbero rimanere senz'acqua. Dopo la nuova rottura della condotta verificatasi ieri per effetto di una frana a Calatabiano, l'Amam (Azienda meridionale acque di Messina) ha attivato il bypass tra quella di Fiumefreddo e quella di Alcantara, aumentando la portata fino a 500 litri al secondo, ma tale operazione consentirà di soddisfare poco meno della metà del fabbisogno giornaliero della città, con quindi altri possibili disagi per una buona fetta della popolazione.

Per limitare almeno parzialmente i problemi, è stato potenziato il numero delle autobotti (specie nelle parti alte della città) e si provvederà a un ulteriore incremento delle risorse idriche tramite una nave cisterna della capacità di 5.000 tonnellate, che ogni due giorni immetterà direttamente l'acqua nella rete cittadina, con tutte le operazioni che saranno coordinate da un centro di controllo facente capo al dirigente dell'Ispettorato dipartimentale foreste.

Tra le priorità per i rifornimenti di acqua c'è l'ospedale Papardo, per il quale è prevista per quanto possibile un'erogazione mirata. 

3 novembre

Diversi quartieri di Messina sono di nuovo senz'acqua dopo l'ennesima rottura della condotta di Fiumefreddo a Calatabiano. In molte strade i rubinetti sono di nuovo a secco. Se il guasto non verrà riparato nelle prossime ore gran parte della città sarà di nuovo senz'acqua. Solo le abitazioni che si riforniscono dall'acquedotto della Santissima, come nella fase della prima emergenza idrica, continueranno ad avere l'acqua.

"Non è colpa nostra se è franata la collina. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità... noi abbiamo sempre operato bene, ma in questa parte del territorio c'è un grave dissesto" ha dichiarato il presidente dell'Amam Leonardo Termini che aggiunge: "L'avevamo detto che dopo la riparazione della condotta si sarebbe dovuta mettere in sicurezza la collina, ma nessuno ci ha ascoltato. Abbiamo riparato la condotta in tempi record non potevano fare di più".

"Ora - aggiunge - ci sarà un vertice in Prefettura... noi abbiamo deciso di collegare il bypass dell'acquedotto dell'Alcantara con Fiumefreddo. È l'unica soluzione per evitare che la città rimanga di nuovo a secco".

I giorni scorsi

Non sono bastati i sei giorni senz'acqua la settimana scorsa, con la rete idrica chiusa per un guasto a 40 chilometri dalla città e le file per fare rifornimento. Messina è rimasta a "secco" e in emergenza, e rischia di rimanerlo ancora vista la difficoltà per ripristinare il servizio e l'allerta meteo che incombe nella zona dove si devono eseguire i lavori. "Nonostante la condotta di Fiumefreddo sia stata riparata e sia iniziata l'erogazione dell'acqua, ci vorranno almeno 12 ore prima che arrivi nelle case dei messinesi" aveva detto giorni fa Leonardo Termini, presidente dell'Amam, l'azienda Meridionale acque.

In fila

La scorsa settimana in molti rioni della città numerose persone erano in fila con i bidoni per prendere dalle cisterne l'acqua. È prosperato anche il mercato nero e diversi cittadini sono stati costretti anche a sborsare 500 euro per duemila litri d'acqua. La Guardia di Finanza è intervenuta a tutela dei cittadini nella delicata situazione dell'emergenza. Il Comando Provinciale ha predisposto un piano di interventi per contrastare le manovre speculative.

Fiorello

Gli uffici pubblici e le scuole sono rimaste chiuse. La paura che ci voglia sempre più tempo aumenta tra i cittadini che già nei giorni scorsi hanno perduto la pazienza e protestato davanti la prefettura, sentendosi "abbandonati". A dare loro voce è stato Rosario Fiorello che è riuscito a calamitare l'attenzione sulla città alla quale è legato per avere vissuto per anni nella vicina Letojanni: "Messina è senza acqua! Inaccettabile nel 2015! Si faccia qualcosa subito! Comune, Provincia, Regione, Governo", ha scritto su twitter lo showman siciliano, e i fari si sono accesi.

Vip e social network

L'indignazione ha infuocato i social network. Dai vip alle persone comuni tutti hanno denunciato lo scandalo "silenzioso" di #Messinasenzacqua. Da Fiorella Mannoia a Alessandro Gassmann, da Rita Dalla Chiesa alla casa editrice Sellerio si è parlato di "vergogna infinita", di una situazione da "tempo di guerra". Dalla Cina ha lanciato il grido d'aiuto per la "sua" Messina anche Maria Grazia Cucinotta: da un mese sul set a Qingdao per un nuovo film, ha chiesto ai Governi centrale e regionale di "non abbandonare" la città: "È un'inferno - scrive su Facebook - a volte mi lamento della Cina... ma qui in due giorni ricostruiscono una citta'".

Il guasto

Il guasto è stato procurato sette giorni fa dal maltempo che ha causato uno smottamento a Calatabiano con la condotta idrica regionale travolta da un mare di acqua e fango, come il paese del Catanese che ha visto le sue strade attraversate da un fiume melmoso. Sembrava che tutto si potesse risolvere in pochi giorni, ma un movimento del terreno ha bloccato tutto e adesso nuovi temporali minacciano la zona. E questo rallenta, o meglio, blocca gli interventi, come spiega il presidente dall'Azienda meridionale acque di Messina (Amam), Leonardo Termini. (Ansa)

ANSA/UFFICIO STAMPA ESERCITO
Militari dell'Esercito al lavoro per fronteggiare la nuova emergenza idrica a Messina, 04 novembre 2015.

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