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Merkel ad Assisi: perché è stato un viaggio importante

La prima visita della cancelliera tedesca al Sacro Convento per ricevere la Lampada della Pace di Assisi, il riconoscimento che ogni anno i religiosi francescani danno a personalità della politica, della cultura e della società civile che si contraddistinguono a favore della pace e del dialogo

Una luterana osservante, figlia di un pastore luterano, in preghiera davanti alla tomba di S.Francesco di Assisi. Al di là dei discorsi ufficiali, è forse questa la scena più significativa che caratterizza la prima visita della cancelliera tedesca Angela Merkel al Sacro Convento, ieri, per ricevere la Lampada della Pace di Assisi, il riconoscimento che ogni anno i religiosi francescani danno a personalità della politica, della cultura e della società civile che si contraddistinguono a favore della pace e del dialogo.

La Cancelliera – spiega padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento – quest'anno è stata scelta per “quanto ha fatto e sta facendo a favore dell'accoglienza degli immigrati” nel suo paese e in Europa, varando provvedimenti persino “impopolari” ma improntati da profondo senso di “umanità, fratellanza, attenzione a chi soffre”.

Ad accogliere Angela Merkel – affiancata dal premio Nobel per la pace Jouan Manuel Santos, presidente della Colombia – i rappresentanti delle famiglie francescane (conventuali, cappuccini, frati minori, clarisse), i vertici della Chiesa (il legato pontificio per Assisi, cardinale Agostino Vallini, il presidente della Cei Gualtiero Bassetti, il vescovo di Assisi-Perugia Domenico Sorrentino), ma anche esponenti politici, rappresentanti del governo e ambasciatori, tra i quali il premier italiano Paolo Gentiloni (forse al suo ultimo impegno pubblico nella veste di presidente del Consigli), l'ex presidente della Commissione europea ed due volte premier italiano Romani Prodi, che la cancelliera saluta calorosamente come un “vecchio” amico.

I momenti più importanti

Due i momenti della cerimonia, nella Basilica Superiore sotto le volte degli affreschi di Giotto e nel salone papale del Sacro Convento, dove Angela Merkel e Manuel Santos incontrano una nutrita rappresentanza di giovani provenienti da tutta Italia.

Il raccoglimento in preghiera davanti alla tomba di S.Francesco è il primo atto della visita. È un momento intenso e significativo che la cancelliera vive in silenzio per diversi minuti con gli occhi visibilmente lucidi. La preghiera si conclude con un segno della Croce e un ultimo sguardo rivolto all'altare posto ai piedi della roccia dove da 800 anni riposa il Poverello.

La consegna della Lampada della Pace si svolge nella Basilica Superiore, accompagnata dalle note dell'Inno alla Gioia della Nona sinfonia di Beethoven eseguita dal Coro e dall'orchestra del Sacro Convento diretta dal padre francescano Giuseppe Magrino.

Angela Merkel, nel suo discorso ringrazia commossa i frati “per un riconoscimento così alto ed importante che mi impegna a fare ancora di più per diffondere quei valori tanto cari a S.Francesco di Assisi, come la pace, la fratellanza, il dialogo, la difesa del creato”. Ma tocca anche alcuni tra i più delicati temi della politica internazionale, richiamando in primo luogo le “responsabilità ed il ruolo” dei Paesi dell'Ue che devono "guardare oltre confini del proprio orticello. Nonostante le diversità nell'Unione europea possiamo sentirci protetti come in questa Basilica". "Molto spesso - ha aggiunto - perdiamo di vista quanto siano importanti i nostri valori e le nostre convinzioni di base. Prodi da presidente della Commissione ha detto tante volte che se non sapremo dare all'Europa un'anima perderemo questa partita", De Gasperi, Adenauer e Schuman – i tre grandi leader firmatari del Trattato di Roma, la prima Carta costitutiva della futura unione europea -  erano convinti che "il futuro sarebbe stato di pace solo se l'Ue si fosse fatta comunità e questa volontà è necessaria anche oggi. L'integrazione europea è un progetto di pace e questo non ci è presente quotidianamente".

Gli impegni

Riserva anche un preoccupato richiamo alle scelte del presidente Usa Donald Trump ("con l'uscita dall'accordo nucleare sull'Iran ha reso la situazione più tesa”), alle problematiche della Terra Santa della Siria, dove “ è in corso una delle maggiori tragedie umanitarie dei nostri tempi".

Dell'Italia riconosce che "sta attraversando una fase politica impegnativa su cui non mi esprimerò", riconoscendo però la "buona collaborazione" avuto con i precedenti governanti italiani, specialmente da Prodi a Gentiloni.

Ma per l'Italia ha anche parole di apprezzamento per quanto sta facendo in materia di migranti. Data la sua vicinanza alla Libia - ha constatato la cancelliera tedesca - l'Italia affronta "la sfida dei rifugiati africani. Se vogliamo creare la pace non dobbiamo pensare solo al nostro benessere. Noi abbiamo il grande compito di occuparci insieme ai nostri vicini di una ricerca di una soluzione".

Parole e promesse che i frati di Assisi accolgono con un grande applauso. Il padre Custode Mauro Gambetti nell'illustrare la motivazione per la consegna della Lampada della Pace, spiega che i figli di S.Francesco chiedono alla Cancelliera di "chiamare a raccolta le forze civili dell'Europa" e di "convocare persone e governi capaci di rinunciare a interessi particolaristici, privilegi e miopi esercizi di sovranità per un orizzonte di unità che sappia valorizzare le differenze e perseguire un destino di pace e di sviluppo per il mondo".

"Questa lampada - ha sottolineato il custode - è la luce che promana dalla Tomba e dalla testimonianza di Francesco, fratello di tutti: una luce che trasmette energia vitale e speranza", dicendosi convinto che "le grandi sfide che sono davanti a noi - la globalizzazione dei mercati, il grido della Terra. le disuguaglianze economiche e sociali, le migrazioni epocali e gli spettri della xenofobia - devono catapultarci in un'audace avventura per la costruzione di una nuova Europa e di un mondo nuovo, più fraterno".

Il custode ha offerto per questa avventura, "a partire dalla preghiera", il sostegno della comunità francescana del Sacro convento all'Italia, all'Europa e al mondo...". “Abbiamo bisogno di uomini e donne che sappiano testimoniare valori di dialogo, integrazione e rispetto. Che sappiano accendere la speranza e spegnere l'odio e la paura”, e Angela Merkel ne è esempio emblamatico, nota padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento e del mensile “San Francesco Patrono d'Italia.

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Orazio La Rocca