Maturità 2018: i 7 trucchi per prepararsi al meglio
Thinkstock
News

Maturità 2018: i 7 trucchi per prepararsi al meglio

Come ripassare, cosa studiare e quanto dormire. Con metodo e organizzazione si può affrontare alla grande l'esame di Stato

Il 20 giugno inizieranno gli esami di maturità 2018 con la prima prova scritta, il 21 ci sarà la seconda mentre il calendario del Miur ha stabilito che la terza sarà il 25 giugno. Da lì a poco inizieranno gli orali la cui calendarizzazione varia da istituto a istituto. Quest'anno i maturandi sono gli ultimi nati del passato millennio con la classe 1999 chiamata a dimostrare alla scuola di aver compiuto il giusto percorso di formazione. 

E come decine di generazioni prima di loro anche i ragazzi del 1999 vivono giorni di tensione e angoscia cercando il modo per arrivare all'esame il più preparati possibile.

Navigando in Rete si sprecano i consigli in merito e con un po' di pazienza tra un clic e l'atro è possibile arrivare a un estratto di perizia e buon senso in grado di permettere la sopravvivenza del maturando al temutissimo esame di Stato

- SEGUI LO SPECIALE ESAMI DI MATURITA' SU STUDENTI.IT

1. Non sono le Colonne d'Ercole

Il primo intramontabile consiglio è quello di affrontare con impegno la prova studiando e concentrandosi al meglio, ma occhio a sopravvalutare il momento come se dopo la maturità finisse tutto. Creare troppa ansia e stress da prestazione è controproducente e agitarsi rallenta le sinapsi, mai come in questo periodo fondamentali.

2. Questione di scienza

Il cervello è un organo che va allenato e di certo non si può cominciare il training a dieci giorni dall'inizio degli esami. Questo è il periodo degli ultimi ritocchi e per mettere a punto la preparazione è fondamentale usare tutti e 5 i sensi.

A dirlo è una ricerca pubblicata dalla rivista Focus che sottolinea come per potenziare la capacità di apprendimento e memorizzazione sia fondamentale allenare vista, tatto, udito e persino olfatto e gusto.

Parrebbe incredibile, ma è stato dimostrato che, per esempio, farsi la doccia a occhi chiusi o provare a indovinare che cibo si sta mangiando senza utilizzare la vista aumenti del 25% la capacità di concentrazione e di assimilazione dei dati. Perché sottrarre un'area cerebrale significa "allenarne" altre e questo potenzia le capacità del cervello umano.

3. A letto presto e niente doping

Sempre per migliorare la capacità di assimilazione dei dati appresi e di "digestione" delle informazioni è molto importante dormire molto. Il sonno non è un tempo sottratto allo studio, ma al contrario è un momento chiave per la trasformazione delle nozioni in ricordi.

Solo quando i dati letti e riletti sui libri verranno metabolizzati dal cervello ci si potrà dire pronti per sostenere un colloquio o argomentare una tesi. Proprio per favorire il sonno gli esperti suggeriscono di evitare di bere troppi caffé, bibite energizzanti o integratori. Si tratta di prodotti che alterano il naturale processo sonno veglia rendendo più complessa l'indispensabile metabolizzazione delle informazioni studiate

4. No ai ripassi dell'ultimo minuto

Ripassare è fondamentale, ma non aver la capacità di staccarsi dai libri rischia di essere controproducente. Secondo gli esperti i libri andrebbero chiusi in maniera definitiva 48 ore prima degli esami. Solo in questo modo le nozioni apprese avranno il tempo di essere metabolizzate e selezionate dal nostro cervello per poi essere sfruttate al momento opportuno. 

5. Dieta e sport

Come quando ci si prepara a una competizione sportiva anche in tempo di esami è fondamentale mangiare bene, non saltare i pasti e nutrirsi degli alimenti giusti. Il cervello per funzionare al meglio ha bisogno soprattutto di grassi Omega 3 e di Vitamina E. Spazio quindi al pesce, al grano saraceno e a tutti i cibi integrali che contengono zuccheri a rilascio lento che tornano utili nel corso delle maratone di ripasso pre esame.

Non è vero, poi, che per studiare di più bisogna rinunciare a fare sporto a muoversi all'aria aperta. Anzi: è piuttosto vero il contrario. L'attività sportiva stimola il rilascio di endorfine, i cosiddetti ormoni del buonumore, e non c'è niente di meglio che essere di buon umore per affrontare i lunghi giorni di studio.

6. No alla meccanizzazione del ripasso

Il cervello è un organo molto "sensibile" e odia essere preso per stupido. Per questo se si vuole che la nostra materia grigia assimili le nozioni apprese non bisogna annoiarla.

Ripetere in continuazione la lezione e mandare a memoria interi brani sostanzialmente non serve a nulla e aumenta il possibile rischio di avere black out e vuoti di memoria proprio sul più bello. Bisogna pensare ai libri e agli appunti come a un'arancia succosa che va spremuta. Solo il succo migliore verrà assimilato e il resto finirà in pattumiera.

7. Più giornali meno internet

Infine c'è un consiglio che arriva proprio alla vigilia della prova scritta. Il toto-temi è uno degli "sport" pre maturità più gettonati dagli studenti.

Indovinare il contenuto delle buste che contengono le tracce della prima prova è fonte di dibattito già da settimane. Tra cabalistiche ricerche in Google con dati incrociati tra eventi, anniversari, ricorrenze e fatti di cronaca si rischia di fare un buco nell'acqua e avere una superficiale infarinatura su ogni argomento senza, però, essere in grado di sviluppare un tema in maniera completa.

Piuttosto che giocare ad "Azzecca la prova" è meglio leggere i giornali, guardare la tv, scaricare la stampa internazionale e approfondire gli argomenti più d'attualità. In questo modo, se anche non si centrasse il tema della prova, si avrà comunque un ventaglio di preparazione culturale generica che permetterà di affrontare qualunque spunto suggerito dal MIUR.

I più letti

avatar-icon

Barbara Massaro