Mancano i soldi. E i traghetti non partono
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Mancano i soldi. E i traghetti non partono

Caos nelle isole siciliane. E i trasporti via mare, per i vacanzieri, rischiano di essere un'odissea

Le valigie già preparate, l’hotel prenotato, la macchina affittata. Tutto pronto e nessun ostacolo all’orizzonte, forse. Perchè il traghetto - a volte unico mezzo  per raggiungere la meta delle vacanze – proprio non si trova.

Rischia di essere questo lo scenario che, alla vigilia della partenza per le ferie estive, potrebbe presentarsi a milioni di italiani intenzionati a trascorrere le vacanze in una delle isole minori del Centro-Sud Italia. A causa dei tagli dei finanziamenti regionali alle linee locali di traghetti, infatti, le imbarcazioni potrebbero non riuscire a salpare dal porto. Il tutto provoca caos e malumore fra i turisti, i vacanzieri e gli isolani “pendolari” che ogni giorno devono raggiungere la coste della penisola.

I dati parlano chiaro. E a elencarli ci pensa la Fit Cisl: “Nel 2012 sono stati tagliati i finanziamenti tanto da ridurli a 55 milioni di euro annui a fronte di un fabbisogno di 101 milioni di euro. Da questo momento sono cominciati a scattare i primi licenziamenti. E se poi ci mettiamo anche il costo del gasolio che è impennato, e che le linee regionali non riescono più a sostenere, capiamo come si sia arrivati alla decisione di ridurre drasticamente – o addirittura in casi estremi sospendere – le corse”. Una situazione che rischia di ripercuotersi – di riflesso – anche in altre regioni italiane. Toscana e Campania in testa, dove nei mesi passati si sono già fatti sentire leggeri venti di protesta. E dove – nella politica appunto di un contenimento di costi per il prezzo del carburante – le corse sono già state dimezzate.

Le prime a scendere concretamente sul piede di guerra sono state le isole minori siciliane, da dove le navi della società “Traghetti delle isole” smetteranno di salpare dal prossimo 7 luglio. Tutti i collegamenti con la Sicilia saranno dunque interrotti. E dalle Eolie alle Egadi, da Ustica a Pantelleria abitanti ed operatori turistici delle isole minori siciliane hanno deciso di avviare una protesta dietro l'altra nel tentativo di scongiurare in extremis una stagione turistica inevitabilmente penalizzata dai vistosi vuoti nei collegamenti.

La compagnia regionale Siremar, infatti, è in amministrazione controllata e ha mezzi ormai obsoleti. Azzerato anche il collegamento diretto dalla Calabria mentre il numero di corse giornaliere da Milazzo è ridotto di un terzo. E non stanno meglio Ustica, Pantelleria e le Egadi. A Ustica è stata soppressa la linea che collegava l'isola a Napoli, Favignana. I viaggiatori potranno dunque controllare le linee cancellate e sospese nel sito ufficiale della società.

Chi continuerà a funzionare normalmente saranno invece i traghetti delle linee private. Che però – spiegano fonti sindacali – stanno già “lottando” per accaparrarsi i posti in banchina. Prenotare i traghetti e gli aliscafi in questa estate appena iniziata, dunque, rischia di essere un’odissea. Sul sito https://www.bookingitalia.it/Traghetti-Navi-Aliscafi-Regioni.htmsi raggruppano tutte le compagnie regionali e private d’Italia. E le prenotazioni si possono fare online. Solo per la Sicilia, https://www.traghettilines.it/it/traghetti-sicilia.aspxfornisce informazioni e tratte per ogni destinazione. Suhttps://www.traghettiservice.com/compagnie/traghetti-tirrenia.htm , invece, è possibile prenotare le corse in tutta Italia delle compagnia (ormai privatizzata) Tirrenia

Altre informazioni saranno fornite dalle capitanerie di porto regionali. Mentre per le isole della Campania, gli orari e i traghetti disponibili – privati e non – sono consultabili nei siti ufficiali di ciascun Comune: www.capri.net/it/orari-traghettie www.isoladischia.net/ischia-traghetti.html .

Ma i viaggi in traghetto – anche nel caso in cui si riesca a salire a bordo – rischiano di non essere piacevoli. Spiega Gianni Olivieri,  della Fit Cisl Marittimi: “I tagli dei fondi regionali non hanno comportato solo una riduzione delle tratte e un aumento del biglietto, ma anche un impoverimento delle condizioni delle imbarcazioni. Che oggi sono sporche, lente e obsolete”.

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Arianna Giunti