Maltempo, stanziato un miliardo per il dissesto idrogeologico
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Maltempo, stanziato un miliardo per il dissesto idrogeologico

I primi 110 milioni saranno destinati agli interventi urgenti nelle città. Ecco come saranno distribuiti i fondi del piano

È stato presentato questa mattina a palazzo Chigi il primo stralcio del piano nazionale 2014-20 contro il dissesto idrogeologico. Il piano, spiega la Presidenza del Consiglio, prevede "oltre un miliardo di euro per 69 interventi per la sicurezza nelle dieci città metropolitane e in altre città delle regioni a statuto speciale. Per Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova, Reggio Calabria, e per Cagliari, Messina, Palermo e Catania, per la prima volta, è scattato un piano di prevenzione e di opere o progetti di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico. Il Governo utilizzerà una corsia preferenziale che prevede un anticipo di finanziamento del piano nazionale, chiesto alla Bei e sostenuto dalla garanzia dei 110 milioni presenti nel decreto Sblocca Italia".

Nello Sblocca Italia ci saranno 110 milioni di euro per le prime opere contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane. Lo ha detto il sottosegretario Graziano Delrio al termine della riunione con Regioni e sindaci a palazzo Chigi sottolineando che si tratta di "cifre importanti" per "recuperare il tempo perduto". 


Piano per il dissesto idrogeologico: i lavori in tutte le città


Proma le aree metropolitane

Il primo step del piano nazionale 2014-2020, che prevede uno stanziamento complessivo di circa 9 miliardi in sette anni, riguarderà le città metropolitane. Una scelta che è stata condivisa con tutti i partecipanti alla riunione perché, come ha spiegato il sindaco di Firenze Nardella, nelle aree metropolitane, territori più esposti all'urbanizzazione e al consumo del suolo, vive il 40% della popolazione italiana. "Abbiamo un dovere da compiere ed è usare bene i fondi che abbiamo a disposizione - ha sottolineato Delrio - recupereremo il tempo perduto ma faremo anche un piano organico fatto bene, per dire che affrontiamo in maniera sistematica ildissesto".

Il sottosegretario ha poi spiegato che i 110 milioni inseriti nello Sbloccaitalia "non andranno in proporzione un po' a tutti": "abbiamo deciso tutti insieme e con grande senso di responsabilità da parte di tutti, di concentrare risorse dove c'è maggiore pericolo". Delrio ha poi confermato che il governo predisporrà a breve un decreto che consenta ai comuni di sforare il patto di stabilità per realizzare le opere urgenti contro il dissesto accumulate in tutti questi anni".


Priorità condivise

Quella di oggi è una "giornata importante" che segna una "svolta" nella lotta al dissestoidrogeologico. Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti al termine della riunione a palazzo Chigi con regioni e sindaci. "È una giornata importante non tanto per i fondi messi a disposizione - sottolinea - quanto perché governo, sindaci e regioni tutti insieme hanno condiviso una priorità". Il problema della fragilita' del territorio italiano infatti, aggiunge Galletti, "si risolve solo se c'è la consapevolezza da parte di tutti che il problema è serio e bisogna mettersi insieme per raggiungere l'obiettivo". Galletti ha annunciato che verrà predisposto "in tempi brevi" un decreto in cui saranno indicati i criteri con cui definire gli interventi prioritari da finanziare con i 110 milioni previsti nello Sbloccaitalia.

Prevenzione indispensabile

Il via libera al primo stralcio del piano contro il dissesto idrogeologico rappresenta "l'inizio del lavoro comune" per ridurre i rischi a cui è esposta l'Italia. Lo afferma il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparin, sottolineando che per la prima volta si affronta il problema "in termini non emergenziali". "In alcuni casi - ha aggiunto - la prevenzione può essere indispensabile". Anche il sindaco di Firenze e coordinatore delle citta' metropolitane dell'Anci, Dario Nardella, ha sottolineato l'importanza della riunione di palazzo Chigi. "110 milioni non sono sufficienti ma sono comunque un passo concreto - ha detto - Finalmente si dice con più chiarezza chi fa cosa e si accorcia la catena di comando, che finora è stata troppo lunga. Finalmente i soggetti istituzionali comprendono la serieta' della situazione e la necessità di lavorare in squadra".

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