Maltempo: perché il Seveso e altri fiumi esondano
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Maltempo: perché il Seveso e altri fiumi esondano

Scarsa manutenzione, precipitazioni intense ma soprattutto "tombatura" dell'alveo. Cosa c'è dietro i disastri dovuti alle forti piogge

La pioggia non dà tregua al Piemonte e alla Lombardia. Al Nord le province più colpite in questo mese di novembre sono Biella, dove è altissimo il rischio frane, e Verbania, con i laghi Maggiore e Orta sorvegliati speciali. In provincia di Alessandria si lavora per riaprire le strade e far rientrare gli allagamenti mentre a Milano si vive ancora con il fiato sospeso tra metropolitane chiuse e torrenti che continuano ad esendare. Ma cosa c'è alla base di questo dissesto? "Le cause che possono portare allo straripamento di un fiume o di un torrente sono moltissime" spiega Rosanna Zara, vice presidente del Consiglio dell'Ordine Nazionale dottori Agronomi e Forestali. "Se pensiamo a Refrontolo o al Gargano possiamo dire che l’esondazione è stata determinata dall’anomalia della precipitazione, molto violenta e improvvisa che ha sovraccaricato la portata dei terrenti e la massa d’acqua è uscita dall’alveo. Altre cause possono essere la scarsa manutenzione del territorio assieme alla cementificazione dell’alveo e alla sua tombatura". 

E a Milano che negli ultimi mesi vive nel terrore per i torrenti che non riescono più a far defluire le acque piovane, cosa accade?
È proprio la tombatura dell’alveo ad aver determinato l’allagamento di una parte della città. Il Seveso è uno dei torrenti italiani ad essere stato “intubato”, completamente coperto e il suo corso ad essere “gestito” dall’uomo. Purtroppo l’uomo non ha calcolato, quando ha realizzato questa tombatura, che la portata del torrente poteva subire dei cambiamenti. Ed ecco oggi i risultati.

Ma prima non accadeva, almeno non con questa frequenza...
Sì verissimo, ma oggi il clima ha subito dei mutamenti importanti e anche il territorio è stato antropizzato in modo scellerato, senza cura e senza prevedere che anche la natura ha bisogno dei suoi spazi. Oggi assistiamo a precipitazioni sempre più frequenti ma anche molto più abbondanti e quindi difficili da controllare. C’è inoltre da considerare un altro aspetto: quest’anno abbiamo avuto un’estate particolarmente piovosa e il terreno è già ricco di acqua e non riesce ad assorbire le normali precipitazioni autunnali. Il terreno è saturo. Infine dobbiamo calcolare la morfologia dei nostri territori: l’Italia è per la maggior parte collinare e montuosa quindi l’acqua tende già normalmente a scendere a valle. Con queste precipitazioni e con i terreni saturi è inevitabile che le città che si trovano in prossimità di vallate o di foci di fiumi e torrenti possano essere alluvionate.

I fiumi molto sono spesso usati come discariche per smaltire rifiuti ingombranti. Quanto può influire questo in una esondazione?
La presenza di oggetti nei torrenti o nei fiumi non può determinare l’esondazione del fiume stesso. Gli oggetti vengono solitamente riversati in mare. È davvero difficile che l’alveo del fiume possa essere ricoperto completamente da rifiuti… ovviamente se ciò dovesse verificarsi, questo potrebbe essere una delle concause di una esondazione.

Come si può intervenire adesso?
I Comuni e le Regioni devono prestare molta più attenzione all’inserimento dei fabbricati sui propri territori ma soprattutto controllare attentamente l’operato dei tecnici che oggi, più che mai, devono essere in grado di capire le fragilità dei terreni sui quali si va a costruire e cercare, di conseguenza, di sfruttare al meglio i punti di forza ed evitare le aree pericolose.

Le immagini di Milano allagata

ANSA/DANIELE MASCOLO
Allagamenti dovuti all'esondazione del fiume Seveso, a seguito delle forti precipitazioni, a Milano

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Nadia Francalacci