2 MLN DI EURO ALLA CROCE ROSSA PER LE INDAGINI SUI TEST, MA C'È GIÀ L'ISTAT
(Ansa)
highlight-in-homepage

2 MLN DI EURO ALLA CROCE ROSSA PER LE INDAGINI SUI TEST, MA C'È GIÀ L'ISTAT

Fa discutere in Senato il Decreto Legge che affida a Cri l'indagine sui test sierologici del Covid. Dubbi dell'opposizione sul denaro stanziato (1,7mln), sui tempi, sui criteri di scelta e su 10 assunzioni

Sta creando, polemiche e perplessità lo stanziamento di fondi alla Croce Rossa Italiana per lo studio epidemiologico del virus SARS-COV-2. A finire sotto la lente dell'opposizione la Croce Rossa italiana e l'Istat. Uno stanziamento di 1 milione e 700mila euro stabilito dall'atto governativo 1800 presentato il 10 maggio, che si basa sull'esecuzione di un'indagine di sieroprevalenza avviata dal Ministero della salute e dall'ISTAT. Oltre al finanziamento sono state messi in conto altri 385 mila euro per l'assunzione di 10 nuovi dipendenti Istat per 6 mesi.

Il Decreto 1800

decreto 1800.pdf

Cosa prevede lo studio

L'obiettivo dello studio è rilevare la presenza di anticorpi al covid-19 presenti nel siero ematico per acquisire dati sullo "stato immunitario" della popolazione, in merito alla diffusione del virus e sulle sue caratteristiche epidemiologiche, cliniche e sierologiche tra cui il tasso di letalità. L'indagine prevede l'osservazione di 150mila individui a campione (modello exit pool per intenderci) sull'intero territorio italiano e verrà effettuato dalla Croce Rossa, che dovrà occuparsi della raccolta dati mediante contatti telefonici, dell'eventuale adesioni dei soggetti interpellati, dell'esecuzione dei prelievi e della consegna dei campioni raccolti. Nel decreto-legge sono previste specifiche disposizioni, riguardanti la riservatezza dei dati personali, l'organizzazione di una piattaforma tecnologica presso il Ministero della salute e la raccolta dei campioni prelevati che saranno conservati presso la banca biologica dell'Istituto malattie infettive Lazzaro Spallanzani.

I costi dell'indagine

Considerata l'urgenza, i soggetti coinvolti nell'indagine potranno aggiudicare appalti pubblici mediante una procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara. Le autorizzazioni relative alle coperture finanziarie sono cosi ripartite:

-220.000 euro, per il 2020, per la realizzazione della piattaforma tecnologica summenzionata;

- 1.700.000 euro per l'attività svolta dalla Croce Rossa italiana, ossia di verificare telefonicamente la disponibilità dei singoli all'effettuazione delle analisi e somministrare loro un apposito questionario predisposto con il supporto di un Comitato tecnico-scientifico;

- 700.000 euro per la conservazione dei campioni raccolti presso la suddetta banca biologica

- 1.500.000 euro per l'acquisto dei dispositivi idonei alla somministrazione delle analisi sierologiche.

I Dubbi

Ma perché l'indagine è stata affidata alla Croce Rossa? chiede la senatrice Fregolent nel suo emendamento al senato:

"Sarebbe stato preferibile valorizzare, nell'effettuazione dell'indagine epidemiologica, i Dipartimenti di prevenzione, che in questo ambito posseggono competenze ed esperienze ampiamente rodate. Si ritiene che sia difficilmente comprensibile il motivo che ha indotto il Governo ad affidare i compiti in materia alla Croce Rossa Italiana. Prima si cerca di valorizzare la medicina del territorio, e poi quando arriviamo al dunque ci si avvale della Croce Rossa che dovrà essere formata e si dovranno cercare dei posti per l'esecuzione dell'indagine. L'Istat nonostante abbia 2500 dipendenti, ha bisogno comunque di 10 persone, 10 parti iva a 385 mila euro. Inoltre è strano che il decreto legge presentato il 10 maggio, sia successivo ai test acquisiti dal commissario Arcuri il 10 aprile", dichiara preoccupata la senatrice

Anche il senatore Gianfranco Rufa ha detto la sua:

"Le perplessità sono sulla richiesta di aiuto-collaborazione con nuove assunzioni con costo di sei mesi. Nulla di personale con Croce rossa che è un ente di volontariato di eccellenza ma con 1,7 milioni destinati per il loro impiego. L'Iter è complesso e c'è una mancata garanzia della privacy. Inoltre troppa facoltà decisionale con risvolti soprattutto economici del commissario straordinario per la scelta di aziende e laboratori. "

A Difesa del Decreto Legge

La relatrice Castellone (M5S), fa rilevare che "la Croce Rossa Italiana è stata scelta in ragione della necessità di avere un soggetto terzo, ciò che è elemento di garanzia di dati standardizzati. Detta scelta è altresì finalizzata a preservare il personale sanitario, che in questa fase è già sottoposto a carichi di lavoro gravosi, da incombenze ulteriori, fermo restando che le regioni hanno la possibilità di ricorrere ai propri operatori."

Interpellata in merito alle polemiche ed alle domande dell'opposizione la Croce Rossa Italiana preferisce non commentare aggiungendo però che il lavoro è già in stato avanzato, da settimane, anche se il decreto legge deve ancora passare alla Camera con le ultime modifiche apportate il 10 giugno.

Il parere dell'esperto

"Ritengo l'indagine epidemiologica un'operazione intelligente, anche se avrebbe avuto più senso un accordo con le Regioni, ci spiega l'infettivologo dell'Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, solo uno studio epidemiologico ci potrà dire quanta gente sia venuta in contatto con il virus. Abbiamo tanti dati raccolti ma purtroppo in maniera disomogenea. Con uno studio statistico ben preciso sempre che si riesca a completarlo, perché in molti si rifiutano di partecipare per paura di risultare positivi ed essere messi in isolamento, si potrà avere un valido aiuto per la ricerca. In Liguria la Croce Rossa ha iniziato già da qualche settimana. Per me da medico l'importante comunque è il risultato finale."

I più letti

avatar-icon

Linda Di Benedetto