La protesta "annunciata" di Taranto - INDISCRETO
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La protesta "annunciata" di Taranto - INDISCRETO

Ecco cosa c'è dietro la protesta dei Cobas di oggi all'Ilva di Taranto

Nessuna sopresa, nessun assalto improvviso e vigliacco ai sindacati. Quanto successo oggi a Taranto è stato solo il frutto di incomprensioni, ripicche, divieti ed altro all'interno del mondo sindacale. Una protesta annunciata e di cui tutti erano a conoscenza.

Una “contro manifestazione” di cui tutti sapevano da giorni, come è venuta a conoscenza Panorama.it da una fonte sindacale vicina ai manifestanti. Si tratta di un gruppo di cittadini che vuole farsi chiamare “liberi pensanti” e che aveva programmato di intervenire sul palco dei sindacalisti con argomenti a sostegno della magistratura locale e della salute prima di tutto, ma il permesso era stato rifiutato dagli stessi organizzatori del corteo di Cigl, Cisl e Uil. Il tam tam era partito qualche giorno fa con riunioni pubbliche e con un volantinaggio per le strade della città jonica. Ieri sera, la voce si era diffusa nella veglia di preghiera organizzata dal vescovo di Taranto. Tutti, dunque, sapevano, ma nessuno ha dato spazio a questo gruppo di “dissidenti”. “Manifestano da 15 anni alla luce del sole e svolgono un ruolo di rottura contro chi ha coperto gli scandali ambientali – aggiunge la fonte -. L'Ilva va chiusa prima che ci uccida tutti e obbligata a pesanti investimenti. E i sindacati confederali devono smetterla di ricattare gli operai e i cittadini”.

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Marino Petrelli

Ho studiato comunicazione all'Università La Sapienza a Roma e mi sono specializzato in nuovi media e tecnologie digitali. Scrivo principalmente di scienze, temi green e farmaci, ma mi occupo anche di comunicazione politico istituzionale e di organizzazione di campagne elettorali. Ho una grande passione per il basket e sono il responsabile di Supporter's Magazine, rivista ufficiale legata alla New Basket Brindisi.

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