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ANSA/ANGELO CARCONI
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La borsa pro-femminicidio che merita l'istigazione a delinquere

Il caso del sounvenir del tabaccaio multato a Firenze con 160 euro. L'avvocato Giulia Bongiorno: "Deve procedere la Procura della Repubblica"

“Una multa? No, per il tabaccaio di Firenze un processo per istigazione a delinquere”. L’avvocato Giulia Bongiorno, da anni in prima linea nella lotta al femminicidio, non accetta la sanzione amministrativa di 160 euro per offesa al decoro pubblico, che la Polizia Municipale ha comminato al titolare di una edicola-tabacchi per aver messo in vendita, nello storico quartiere fiorentino di San Lorenzo una shopping bag dal messaggio: "Problemi con una donna? Buttala dalla finestra".

Cosa c'era sulla shopping bag

Sulla borsa, che era possibile acquistare fino a due giorni fa, erano state raffigurate due vignette. In una si vedeva una coppia con lei che urlava contro di lui e sotto la scritta "Problem", problema. Nslla seconda lui spingeva lei facendola precipitare. E sotto la scritta "Solved",problema risolto.

Il messaggio è agghiacciante. Ma lo è ancora di più se si pensa che proprio mentre veniva scritto questo articolo un’altra donna, una delle tante picchiate e maltrattate quotidianamente dai propri compagni, pur di sfuggire alla furia del marito violento che non smetteva di picchiarla, si gettava da un’auto in corsa, procurandosi traumi gravissimi. Non solo, proprio mentre i vigili scrivevano la multa al tabaccaio, Erika Preti, 28 anni, veniva ritrovata morta in un'abitazione di San Teodoro, in Sardegna. Per il suo omicidio è indagato il fidanzato.

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“In questa Italia impregnata di maschilismo si tende a ridicolizzare la violenza, a renderla simpatica” - continua l’avvocato Bongiorno- ma quando si rende un gesto “simpatico” si istiga a ripeterlo. E in questo caso si istiga a commettere un reato, quello di femminicidio”.

Il caso del tabaccaio di Firenze deve far riflettere seriamente sull’atteggiamento che gli italiani hanno verso la violenza sulle donne. "Deve passare un messaggio chiaro: il tabaccaio fiorentino ha compiuto un reato in base all’articolo 414 del Codice Penale - continua il legale - e per questo motivo invito la Procura della Repubblica del capoluogo toscano a procedere. Non si può "liquidare” un messaggio così violento che istiga ad "eliminare", "uccidere" la compagna, con 160 euro di multa".

La sanzione che il tabaccaio ha dovuto pagare, è quella prevista dal Regolamento di polizia urbana che vieta la vendita di "oggetti che offendano il pubblico decoro".

Troppi processi con rito abbreviato

"Le procure davanti a fatti di questa gravità devono indagare e procedere nei confronti di coloro che, in qualsiasi modo o forma istighino atteggiamenti violenti nei confronti delle donne - prosegue Bongiorno – purtroppo in Italia chi uccide una donna viene premiato. È assurdo".

L’avvocato Giulia Bongiorno punta il dito sul rito abbreviato nei processi per femminicidio. “Mariti, ex conviventi, fidanzati che hanno ucciso la donna che dichiaravano di amare, chiedono di essere giudicati con il rito abbreviato e di conseguenza gli viene persino scontata la pena. Il messaggio che passa è, più o meno, questo: “io la uccido, tanto mi premiano”."


I dati della strage

Solo nel 2016 se ne sono state contate 120. E dal primo gennaio 2017 a oggi sarebbero quasi 30 le donne uccise per mano del marito, compagno, ex fidanzato: una media di una vittima ogni tre giorni.

Negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia.  

È una vera e propria strage. E ai femminicidi si aggiungono poi violenze che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare tante altre vittime. Infatti, sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate.

Secondo i dati Istat sono quasi 7 milioni quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di violenza.

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Nadia Francalacci