In Italia meno pistole ma più omicidi
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In Italia meno pistole ma più omicidi

L'omicidio di Scampia dimostra quanto sia facile procurarsi un'arma. I numeri del mercato italiano

In sette giorni, 9 feriti e 6 omicidi. Quasi un morto ogni 24 ore, solamente nell’ultima settimana di novembre.Ieri poi il terribile agguato di Scampia, con i due killer che seguono e finiscono la vittima nell'ingresso di una scuola materna, a due passi dai bambini impegnati nelle prove della recita natalizia. E tutti questi omicidi o i tentativi di omicidio, sono stati consumati esclusivamente con pistole semiautomatiche o revolver.

Dal romeno ferito con due colpi di pistola nel centro di Torino, alla guardia giurata che a Milano ha ucciso il padre con la Beretta di ordinanza per difendere la madre; dall’egiziano gambizzato nel centro del  capoluogo lombardo, agli spari in stile far west a Tor Pignattara, quartiere della Capitale; dalla ragazza di 15 anni di Trieste, allo straniero ucciso con due colpi di pistola alla schiena da un commerciante di Bergamo.

Nonostante i numeri e gli episodi di sangue che si sono susseguiti in questi ultimi giorni possono impressionare, in Italia vengono assassinati mediamente 6 persone al giorno, circa una persona ogni 4 ore.    

Nel 2011 gli omicidi commessi in Italia, secondo il Ministero dell’Interno, sono stati 2.364, 35 morti in più del 2010. Omicidi volontari, preterintenzionali o colposi consumati per motivi passionali, durante le rapine oppure per mafia, ma quasi tutti portati a segno con una pistola.

Lo scorso anno solamente di omicidi volontari sono stati 550 e 31 quelli preterintenzionali mentre nel 2010 quelli volontari, erano stati leggermente meno, 523.  

Ma quante sono le armi che circolano nel nostro Paese?  

Le armi corte comuni ovvero quelle utilizzate per discipline sportive, difesa personale oppure  dai corpi di Polizia Locale, censite nel 2011, sono state circa 150.000, il 25% in meno rispetto all’anno precedente.

Un calo che, secondo gli esperti del settore, non è riconducibile alla crisi economica che sta attraversando il Paese. Infatti, il settore in senso stretto, produttori e fornitori, è costituito da 2.264 imprese, 11.358 occupati e da un giro di affari di 486.338.624 euro. Un valore destinato a raggiungere 7.913.971.205 euro e oltre a 94 mila addetti considerando le aziende dell’indotto. Dunque un mercato florido in grado di produrre milioni di esemplari ogni anno e che non accusa certamente il delicato periodo di crisi che sta flagellando il Paese e l’Europa.

Eppure non è dato di sapere con esattezza quante sono le armi che “circolano” nelle case degli italiani. Salvo quelle regolarmente denunciate presso le Questure.  

“E’ possibile, infatti, ricavare solamente un numero approssimativo facendo una stima tra import ed export e un calcolo in base a quelle testate, punzonate e immatricolate dal Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia, ente chiamato a controllare e validare le armi prima della messa in circolazione nel nostro Paese– dichiara a Panorama.it l’Anpam, Associazione Nazionale produttori di armi e munizioni - quellevendute in Italia nel mercato privato dovrebbero essere circa 10.000”.

Mentre le immatricolazioni delle armi calano di oltre il 20%, in Italia aumentano gli omicidi e l’uso delle armi corte.

“Da una fredda statistica numerica anche superficiale degli incidenti e dei delitti commessi con armi risulta come la stragrande maggioranza dei delitti siano commessi con armi illecitamente detenute - spiega l’associazione di categoria - mentre il numero dei delitti commessi con armi regolarmente detenute è inferiore a quello dei delitti commessi con armi bianche o improprie”.

Dunque, è  nel mercato parallelo di armi dalle matricole abrase o modificate che vengono acquistate le pistole con le quali si consuma il maggior numero di delitti.

Solo nell’ultima settimana, legati a fatti di sangue, le forze dell’ordine hanno sequestrato a Brescia un’arma detenuta illegalmente da un 41 enne con la quale ha tentato di uccidere un pensionato; a Milano un silenziatore e un’altra pistola modificata da una coppia, per poter uccidere l’ex marito di lei e a Napoli, nel quartiere le Vele, un arsenale di pistole e munizioni della Camorra, tutte ovviamente prive di matricola. Ma nonostante siano le organizzazioni criminali, mafia, camorra e ‘ndrangheta a detenere il primato nel traffico illegale di armi e munizioni, sono quelle che commettono meno omicidi.

Nel 2011 gli omicidi di matrice mafiosa sono stati 53, in calo rispetto ai 69 del 2010, mentre i tentativi che le organizzazioni malavitose non sono riusciti a portare a termine, sono stati 20.  

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Nadia Francalacci