Migranti nel porto di Catania, 2017
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Prima gli immigrati, pure in Tribunale

La Verità pubblica un documento della Corte d'Appello di Bologna che rinvia le cause fino al 2022 per dare la priorità a quelle dei migranti a cui è stato negato lo status di rifugiato

Prima gli italiani? Macché: prima gli immigrati. Come nelle graduatorie per le case popolari, anche nei calendari dei tribunali, il sedicente profugo mette la freccia e passa davanti al sig. Rossi di turno. Il quale, se vuole, avere un po’ di giustizia, deve probabilmente aspettare quella divina, Su quella umana c’è poco da fare affidamento, da sempre. Figurarsi ora che per avere udienza bisogna aspettare che siano accontentate le legittime richieste di ogni MOhammed, Souad, Alì, fino all’ultimo Mustafà.
La cosa incredibile è che tutto ciò viene scritto , nero su bianco, senza pudore alcuno, da chi gestisce la giustizia italiana.
Quella che vedete, per esempio, è una comunicazione della Corte di Appello di Bologna, seconda sezione civile. La data del documento è il 22 novembre 2019, le firme quella della presidente (Maria Cristina Salvadori) e dell’assistente giudiziario (Laura Pellegrini). Comincia così:
“Dato atto che l’incremento delle cause di protezione internazionale ha ulteriormente il già rilevante carico…”. Poi prosegue: “Rilevato che la trattazione prioritaria per legge delle cause di protezione internazionale impone inevitabilmente il differimento delle altre numerose cause già fissate…”. E, quindi dispone “il rinvio delle sottoelencate cause” che erano previste nel mese di dicembre 2019.
Il messaggio è piuttosto chiaro, nonostante la formulazione un po’ burocratica. Dice la Corte d’Appello: siccome siamo inondati dalle cause di protezione internazionale, che hanno la precedenza, siamo costretti a rinviare tutto il resto. Prima gli immigrati, insomma, anche nelle aule di giustizia. A costo di far diventare i processi degli altri ancor più lunghi di quello che già sono. Ho dato infatti un'occhiata alle “sottoelencate cause” della comunicazione della Corte d'Appello di Bologna. Ed è piuttosto impressionante vedere che, pur essendo tutte piuttosto datate (alcune del 2012, altre del 2013, altre più recenti) vengono rinviate non di poco: una addirittura al 19 ottobre 2022...

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Mario Giordano

(Alessandria, 1966). Ha incominciato a denunciare scandali all'inizio della sua carriera (il primo libro s'intitolava Silenzio, si ruba) e non s'è ancora stancato. Purtroppo neppure gli altri si sono stancati di rubare. Ha diretto Studio Aperto, Il Giornale, l'all news di Mediaset Tgcom24 e ora il Tg4. Sposato, ha quattro figli che sono il miglior allenamento per questo giornale. Infatti ogni sera gli dicono: «Papà, dicci la verità». Provate voi a mentire.

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