Il Papa ai Valdesi: "Chiedo scusa da parte della Chiesa cattolica"
ALESSANDRO DI MARCO
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Il Papa ai Valdesi: "Chiedo scusa da parte della Chiesa cattolica"

Perdono per "i comportamenti non cristiani, persino non umani che abbiamo avuto con voi"

Visita storica e di grande importanza quella di stamattina di Papa Bergoglio al Tempio Valdese a Torino. "Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci", ha detto il Papa. Una scusa ufficiale e sentita quelle del Pontefice, che ha chiesto perdono per le persecuzioni del passato.

L'esperienza fondante della vita cristiana
"Uno dei principali frutti che il movimento ecumenico ha già permesso di raccogliere in questi anni - ha aggiunto - è la riscoperta della fraternità che unisce tutti coloro che credono in Gesù Cristo e sono stati battezzati nel suo nome. Questo legame non è basato su criteri semplicemente umani, ma sulla radicale condivisione dell'esperienza fondante della vita cristiana: l'incontro con l'amore di Dio che si rivela a noi in Gesù Cristo e l'azione trasformante dello Spirito Santo che ci assiste nel cammino della vita. La riscoperta di tale fraternità ci consente di cogliere il profondo legame che già ci unisce, malgrado le nostre differenze". "Un ambito in cui possiamo lavorare sempre di più uniti è quello del servizio all'umanità che soffre, ai poveri, agli ammalati, ai migranti", ha poi sottolineato Francesco.

"La scelta dei poveri, degli ultimi, di coloro che la società esclude, ci avvicina al cuore stesso di Dio, che si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà e, di conseguenza, ci avvicina di più gli uni agli altri. Le differenze su importanti questioni antropologiche ed etiche, che continuano ad esistere tra cattolici e valdesi, non ci impediscano di trovare forme di collaborazione in questi ed altri campi", ha aggiunto ancora.

Il moderatore della tavola valdese: non creiamo la "fortezza Europa"
Lo stesso messaggio di collaborazione è stato lanciato dal pastore Eugenio Bernardini, moderatore della tavola valdese: "Crediamo anche noi che l'unità cristiana possa e debba essere concepita così: come diversità riconciliata, in cui occorre sottolineare sia la parola diversità, sia l'esigenza che sia riconciliata".

E anche per Bernardini un'attenzione particolare va data al problema immigrazione: "La 'fortezza Europa' respinge i profughi che bussano alla nostra porta rigettandoli nell'abisso di sofferenze, persecuzioni e dolore da cui fuggono - ha affermato -. Ma la legge che il Signore afferma ci impone di accogliere lo straniero, l'orfano e la vedova. E l'Evangelo che predichiamo ci invita ad aprire la porta della nostra casa, perché solo accogliendo chi soffre si può accogliere Cristo".

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