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La terrazza del ristorante Zuma a Roma
in cucina

I migliori ristoranti all'aperto dell'estate 2020

Dehors in alta montagna e tavoli quasi nel mare, terrazze con magnifici affacci a favore di brezza. I locali più buoni e originali, senza pareti o con il cielo come soffitto.

Stanze che non hanno più pareti, ma grandi tende agitate dall'aria. Terrazze affacciate sui monumenti di città semivuote, su promontori, vallate, altre porzioni d'infinito. Spazi che per soffitto hanno il cielo, meglio ancora di sera quando si srotola un tappeto di stelle. Prima che gastronomico, il criterio è architettonico: il ristorante all'aperto smantella il cemento perché la sua architrave è una sottrazione strutturale. È piacere di aggiungere un posto a tavola, di mangiare in compagnia del vento caldo dell'estate. Questa più delle altre, dopo mesi di pasti al chiuso, di ritiro forzato, in cui l'esotismo massimo, la divagazione estrema, era invocare dal telefono un buon piatto recapitato a domicilio.

C'è chi il concetto di en plein air lo stressa all'inverosimile, favorito dal contesto invidiabile: succede al mare, con le sedie piantate sulla sabbia e l'andirivieni delle onde a fare da paesaggio e sottofondo. Da nord a sud, a cominciare da The Eight, nella baia di Paraggi, vicino Portofino, dove la tradizione ligure incontra la cucina giapponese. O nel ristorante Fusion, a Taormina, da cui si contemplano le meraviglie dell'Isola Bella. Di nuovo, la regola sono le contaminazioni nipponiche con le eccellenze locali: nella carta, caponata e composta di cipolle, ma anche tonno tataki, alga wakame all'agrodolce e cialda di sesamo.

Otto ristoranti all'aperto da scoprire in Italia

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Courtesy of press office

Venezia

THE GRITTI TERRACE Una cena romantica al tramonto davanti al Canal Grande è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita. La selezione di cocktail rende l'atmosfera ancora più frizzante.


Se sulla spiaggia si va sul classico, in quota si sperimenta per stuzzicare, oltre all'appetito, anche lo stupore. A Cortina c'è Brite Mobile, un ristorante che serve un menu di cinque portate, accompagnato da una proposta di vini biologici, per un massimo di 10 persone. Fin qui, niente di strano: la chicca è che viene allestito nella natura. Accanto a un ruscello, nel pieno di un bosco, tra le rocce di un picco. La cucina con i fornelli viene montata su un banco di legno, la tavolata è lì a fianco. Più all'aperto di così, non si può. Spostandosi a ovest, a Merano, c'è Prezioso, il regno del cuoco stellato Egon Heiss. Da provare la degustazione di cinque portate, che spazia dalla trota ai gamberi di fiume fino all'agnello. Da prenotare la terrazza a strapiombo sulla vallata. Lascia senza parole.

Anche chi resta nella sua città, o ne visita una d'arte, si merita una dose di brezza e bellezza. A Venezia, The Gritti Terrace affianca il Canal Grande proprio davanti all'imponente e poetica basilica di Santa Maria della Salute. Chi preferisce un'atmosfera più bucolica, sull'isola di Mazzorbo, collegata da un ponticello a Burano, vada a Venissa. I tavoli guardano l'orto, nei piatti ci sono le verdure coltivate nella tenuta. A Roma, all'ultimo piano di Palazzo Fendi, dalla terrazza di Zuma si scorge la scalinata di Trinità dei Monti, intanto si assaggia una cucina giapponese autentica e gustosa. Per i fan della privacy e della quiete, c'è il giardino dell'Hotel de Russie, restaurato di recente. Le proposte nel menu sono firmate dallo chef Fulvio Pierangelini.

A Milano la priorità è la fuga dal cemento. Missione possibile nell'Antica Trattoria Monlué, in un'elegante cascina nei pressi dell'aeroporto di Linate. Qui Alessandro Manzoni ambientò l'arresto di Renzo nel romanzo I promessi Sposi, qui ancora oggi si resta catturati dall'approccio cordiale e dal rispetto della tradizione. Riapre il 24 agosto. Altro classico meneghino è Al Garghet, che offre un terrazzo e un giardino botanico ricco di fiori colorati e profumati. Tutto è fatto in casa, con ingredienti naturali. Sarà chiuso dal 16 al 24 agosto, ma accoglierà gli ospiti per il pranzo del 15. Se si preferisce sperimentare, ecco Wicky's Innovative Japanese Cuisine: nel nome racconta la formula, ha appena inaugurato un dehors. Mentre il Dry Milano di Viale Vittorio Veneto manterrà aperto il suo per tutto il mese di agosto, sette giorni su sette, fino alle 2 di notte. Di casa, l'accoppiata è pizza e cocktail. Sempre in questa stessa orbita, La Scaletta di Ascoli Piceno, pizzeria gourmet con cortile e giardino accesi da un'illuminazione scenografica.

Nei dintorni dei grandi centri, per una gita fuori porta, le nostre fonti gourmand segnalano La Darbia, sul lago d'Orta, a un'oretta abbondante da Milano. Dal giardino si scruta il Monte Rosa, la degustazione punta sulle radici piemontesi. Berton al lago (quello di Como), negli spazi progettati da Patricia Urquiola che includono una veranda e una terrazza, ossequia la tradizione lombarda. Il locale ha una stella Michelin, come La Magnolia di Forte dei Marmi, dove si mangia a bordo piscina e lo chef Cristoforo Trapani incrocia i sapori della sua Campania con quelli della Toscana.

Chi vuole sconfinare appena un po', si spinga in Costa Azzurra, dove ha riaperto con un design rinnovato Le Méridien Nice. Il ristorante La Terrasse occupa una tra le posizioni più elevate sulla Promenade des Anglais e assicura appaganti scorci d'azzurro. Che diventano di un blu denso tra le alture della vicinissima Svizzera, ammirando il lago di Sankt Moritz. Il contrasto con il verde delle foreste, il bianco dei ghiacciai anche in piena estate, è la migliore terapia per qualunque carico di stress. Camminare in salita mette fame, il ristorante Kulm Country Club placa l'appetito con una carta raffinata che spazia dal pesce alla carne.

kulm-country-clubUn angolo del Kulm Country Club

Nota a margine: il servizio è da applausi. Qui, seduti su uno dei tavoli di legno all'aperto, nell'aria di montagna che soffia davanti all'immenso, i ricordi del lockdown sfumano e si alleggeriscono. Il passato arretra, il futuro ridiventa un orizzonte da immaginare.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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