I fantasmi della Concordia spaventano i turisti
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I fantasmi della Concordia spaventano i turisti

Pochi soggiorni sull'isola toscana. Il motivo? I cadaveri mai recuperati di due naufraghi

Da vittime della "sbandata" professionale del comandante Francesco Schettino, a protagonisti indiscussi del flop turistico dell’isola dell’arcipelago toscano. Sono loro, i due turisti ancora dispersi nelle acque azzurre del  Giglio, a far paura ai turisti. A confessarlo è il sindaco dell'isolotto, Sergio Ortelli. I due cadaveri morti durante il naufragio del 13 gennaio, sono diventati, loro malgrado, gli artefici della crisi turistica che sta colpendo l’isola dell’arcipelago toscano nell’estate 2012.  

“Non riusciamo a mettere i piedi in mare. E’ per questo motivo che non veniamo in vacanza sull’isola. Sono queste alcune delle  confidenze di  ex turisti che hanno scelto per le loro vacanze altre isolette italiane snobbando la nostra- si sfoga con Panorama.it il sindaco Sergio Ortelli- il pensiero che ancora ci siamo immersi in acqua, in qualche parte della nave o incastrati sotto le lamiere della Concordia ancora due cadaveri, li blocca psicologicamente. Insomma, crea nel turista un freno psicologico che non riesce proprio a superare”.

Nessuno ne parla più, nessuno li ricorda ma effettivamente delle 32 vittime del naufragio della Costa Concordia, due  non sono ancora state recuperate. Sono trascorsi quasi sette mesi, ma dei loro corpi, o meglio di quello che a distanza di così tanto tempo ne sarà rimasto, nessuna traccia. E così, da dispersi si sono trasformati in “fantasmi” capaci di  mettere in ginocchio un'intera realtà economica .  

“L’economia della nostra isola risente non poco di questi corpi non ancora recuperati", continua il primo cittadino.

Secondo Ortelli infatti queste “presenze”, stanno incidendo negativamente sui flussi turistici dell’isola.

“La crisi che c’è  come nel resto delle località turistiche italiane  e si percepisce anche al Giglio ma oltre a questo calo fisiologico di visitatori- prosegue- i nostri operatori registrano un calo del 25-30 %  proprio dovuto alla presenza del relitto  e soprattutto  di questi 2 cadaveri”

A soffrire,  paradossalmente, non è neanche la frazione di Giglio Porto bensì gli operatori turistici di  Campese e Giglio Castello.

“Nonostante il relitto da queste località neanche si veda in lontananza- precisa il sindaco- i turisti non riescono a fare il bagno in mare. Quando hanno disdetto le prenotazioni, la giustificazione ricorrente oltre alla presenza della nave, sono stati appunto i cadaveri dei due dispersi”

Infatti, i migliori incassi della stagione turistica 2012 sono proprio quelli registrati dai commercianti del porticciolo che godono del turismo macabro, che dal week end successivo al naufragio non si è mai interrotto, e della presenza degli operai delle ditte incaricate della rimozione della nave.  

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Nadia Francalacci