Expo, dopo i blitz contro gli antagonisti si teme per la Scala e la Borsa
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Expo, dopo i blitz contro gli antagonisti si teme per la Scala e la Borsa

In questi giorni la Digos ha sequestrato bombe molotov e armi alla periferia di Milano, e cresce il rischio attentati ai simboli della città

Mazze ferrate, bombe molotov e maschere antigas. Ma anche picconi e altro materiale ancora da analizzare. Si tratta di un vero e proprio arsenale quello che la Digos continua a scoprire in queste ore in alcuni appartamenti nella periferia di Milano, occupati abusivamente da 26 attivisti No Expo, per la maggior parte di nazionalità straniera, e giovani anarchici italiani.

Mancano meno di 48 ore all’inaugurazione di Expo e il livello di allerta cosi come la tensione per possibili attentati, in particolar modo dopo il maxi blitz effettuato martedì, sta aumentando proporzionalmente all’avvicinarsi dell'evento. E in particolare cresce la paura di attentati non solo al sito Expo ma al Teatro alla Scala e alla Borsa valori.


A mettere a rischio l’inaugurazione le minacce che ormai circolano da mesi sui forum degli antagonisti No Expo e No Tav ma anche in altri gruppi meno noti ma particolarmente attivi presso vari centri sociali del centro e nord Italia. Al pericolo “antagonista”, in queste ultime ore, si somma anche quello diprobabili attentati di matrice islamica. Solo poche ore fa sono state intercettate su alcuni forum e siti di propaganda jiadista, fotografie con biglietti di minacce nei confronti del nostro Paese scattate nelle città di Roma e Milano.

Ma ciò nonostante, in questo momento, l’attenzione delle forze di polizia è concentrata in particolare sui gruppi antagonisti.

Un esperto di intelligence, Gianluca Ansalone, alcune settimane fa aveva già anticipato a Panorama.it che il rischio attentati poteva nascere dai gruppi antagonisti. Ieri il primo grosso blitz, seguito da un'altra operazione stamattina.

Gianni Tonelli, Segretario generale del Sap, sindacato della Polizia di Stato, quanto effettivamente questi gruppi possono essere pericolosi? Che attentato potrebbero ideare?
Confermo. Il vero pericolo sono i gruppi antagonisti, gli anarchici e i “professionisti del disordine pubblico” che non hanno niente a che vedere con il terrorismo islamico ma che sono altrettanto pericolosi. La storia recente ci dimostra che sono capaci di mettere a ferro e fuoco intere città, devastare case, negozi, auto e monumenti. Sono soggetti che si “riciclano” in base alle manifestazioni e li ritroviamo sia nei cortei contro la Tav che in quelli per la tutela della casa, nelle manifestazioni sportive tanto quanto in quelle politiche. Non sempre hanno colore e ideali ma sono persone che si “imbrancano” solo per creare disagi e innescare violenze. La tipologia di attentato è molto difficile da indicare in quanto questi non hanno vere e proprie strategie ma possono prendere di mira qualsiasi area con qualsiasi oggetti. Certamente il sequestro di materiali esplodenti, di bombe molotov non sono rassicuranti. Con questa modalità possono essere distrutti o danneggiati moltissimi obiettivi. Escludo un attentato di matrice islamica in quanto colpire una vetrina così importante come Expo potrebbe innescare una reazione internazionale molto forte che forse gli stessi terroristi temono.

Vi risultano “fusioni” tra vari gruppi antagonisti per costituire un fronte unico contro l’Expo?
Si. Purtroppo si sono uniti in un unico fronte che ha come obiettivo l’Expo. In questo caso non ha importanza per loro quelle che possono essere le ideologie iniziali, che li hanno portati a costituirsi ma vedono solo quella che è la finalità da raggiungere: destabilizzare, boicottare la manifestazione Expo.

Quali saranno le manifestazioni o i monumenti più importanti per le quali temete l’ordine pubblico o un attentato?
Sono moltissime. Non stiamo parlando di una iniziativa che dura un giorno oppure una settimana ma bensì sei mesi e in questo periodo sono moltissimi gli obiettivi che andranno sorvegliati, tutelati, protetti. A partire dal Primo maggio, tutta la manifestazione di inaugurazione. Poi il Teatro alla Scala e la Borsa Valori. Quest’ultima è uno degli obiettivi più a rischio. Ovviamente a rischio anche tutte le manifestazioni culturali collaterali all’evento.

Mancano meno di 48 ore all’apertura di expo. Le forze dell’ordine come sono state suddivise per garantire la sicurezza?
Sono già arrivate nel capoluogo lombardo 2.500 militari di cui 1.500 poliziotti. 500 unità sono alloggiate all’interno del sito Expo mentre le altre in varie strutture lungo il cordone esterno dell’area espositiva. Una parte dei militari è stata aggregata alla Digos, un’altra presso le Squadre mobili, una si occuperà di compiti di polizia giudiziaria e altri di ordine pubblico dentro e fuori il sito di Expo.



Il materiale sequestrato dalla polizia a Milano, 28 aprile 2015

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Nadia Francalacci